Aderiamo alle iniziative che si stanno svolgendo in questi giorni per chiedere lo sbarco immediato della Sea Watch, che con a bordo 42 migranti (di cui alcuni minori) soccorsi in mare, da due settimane è ferma a 16 miglia da Lampedusa a causa del divieto di entrare in acque territoriali come prevede il Decreto sicurezza.

I migranti, tra cui alcuni in stato di disidratazione, hanno fatto un appello per scendere dicendo: “Immaginate come deve sentirsi una persona che è scappata dalle carceri libiche e che ora si trova costretta in uno spazio angusto, seduta o sdraiata senza potersi muovere…”

La Corte di Strasburgo ha rigettato il ricorso dei migranti non imponendo al governo italiano “misure provvisorie” per sospendere il decreto Sicurezza bis. La corte ha comunque indicato al governo italiano di assistere le persone in situazione di vulnerabilità a causa dell’età o dello stato di salute che si trovano a bordo della nave.

La comandante della nave Carola Rackete si è detta pronta a far scendere a terra i migranti, andando incontro alle sanzioni previste dal decreto sicurezza bis: una multa fino a 50mila euro, la confisca dell’imbarcazione, l’accusa di favorire l’immigrazione clandestina e forse anche di associazione a delinquere.

In Sicilia tante le iniziative di protesta per chiedere lo sbarco immediato. Da Palermo a Catania, associazioni e comitati sono scesi in piazza a sostegno dei migranti. Ieri sera a Palermo hanno organizzato una grande manifestazione alla Cattedrale, prendendo spunto dalla protesta che va avanti da giorni a Lampedusa, dove diversi gruppi di persone guidati da don Carmelo La Magra hanno dormito sul sagrato della chiesa in segno di condivisione della sofferenza dei migranti.

Chiediamo lo sbarco immediato della Sea Watch. Al di là della politica, vanno salvate le vite umane. Il Mar Mediterraneo non può diventare un cimitero a cielo aperto. Riteniamo che la politica dei porti chiusi serva solo a fare propaganda e non a risolvere situazioni ben più complesse. Rimandare in Libia persone che proprio lì hanno subito soprusi e violenze sarebbe una scelta disumana.

Ci domandiamo perché il governo mostri tutto questo accanimento nei confronti dei migranti quando ci sono problemi ben più emergenziali che colpiscono l’Italia, problemi di cui certamente la colpa non ricade in chi è ancora più povero, ma in anni di corruzione, di mala politica, di logiche mafiose, di sfruttamento che stanno rendendo il nostro Paese sempre più povero e privo di futuro per le nuove generazioni.

Casa Memoria

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