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Roma, 2 gennaio 2013 – “Insegnamo la bellezza alla gente. Così non avremo più abitudine, rassegnazione, ma curiosità, stupore”, diceva Peppino Impastato. Ora quei versi poetici, scritti dal giornalista e attivista siciliano trucidato da Cosa Nostra il 9 maggio del 1978, sono diventati uno spot pubblicitario per una nuova linea di occhiali dell’azienda Glassing. E senza che la famiglia Impastato ne sapesse nulla.

Ma la Rete non ci sta: a lanciare la mobilitazione #giulemanidaimpastato con una petizione su Change.org è Ivan Vadori, giornalista e regista del documentario “La voce di Impastato”. Il docufilm di Ivan Vadori, uscito in autunno, racconta la tenacia e la determinazione di Peppino Impastato nel suo impegno nella lotta alla mafia e per la ricerca della verità, un “progetto di unione di tutte le persone che credono in Peppino”.

“La bellezza a cui pensava Peppino era fatta di spontaneità e non di marketing”, spiega il fratello, Giovanni Impastato. “Siamo vicini alla famiglia Impastato, che ha già intrapreso vie legali in relazione a questa vicenda”, spiega Vadori. “Come ricorda anche il fratello, Peppino è sempre stato contro il consumismo. La sua vita, all’insegna dell’impegno civile, è quanto di più lontano da qualsiasi forma di mercificazione”. Non solo: la Glassing, sottolinea il regista friulano “ha realizzato lo spot senza alcuna autorizzazione da parte della famiglia”.

“Appena l’ho visto ho provato incredulità e rabbia. È inconcepibile che la figura di Peppino Impastato e i suoi versi vengano utilizzati a scopo pubblicitario. Chiedo all’azienda di ritirare immediatamente questa pubblicità. Il 2014 è appena iniziato e vogliamo cominciarlo tutelando senza se e senza ma la memoria di Peppino a quasi 36 anni dalla sua morte”.

“Non è la prima volta che la Rete si mobilita in difesa di Peppino Impastato e della sua memoria”, spiega Salvatore Barbera, direttore delle campagne di Change.org Italia. In occasione del 35esimo anniversario dalla morte del giornalista di Cinisi, il 9 maggio scorso, Rete 100 Passi ha infatti lanciato su Change.org una petizione per chiedere al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, di “consegnare alla collettività il casolare dove fu assassinato Peppino Impastato”. “Un luogo della memoria oggi ridotto quasi ad una discarica”, spiega Barbera. “Una richiesta ancora in attesa di riscontro, alla quale ora più che mai ci auguriamo che Crocetta voglia dare seguito”.
Per accedere al testo integrale della petizione di Ivan Vadori contro lo spot Glassing con la poesia di Peppino Impastato: www.change.org/giulemanidaimpastato

 

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Giovanni Impastato

Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato” Umberto Santino 

Rete 100 passiDanilo Sulis

 

Articolo di Ivan Vadori