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All’insegna della cultura, della musica, dello sport, dell’impegno politico e sociale contro la mafia e la corruzione.

Nel mese di febbraio Casa Memoria assieme al Centro Impastato ha lanciato un appello a tutte le realtà  e le associazioni a livello locale e nazionale, che hanno come riferimento la figura di Peppino, e che in passato hanno organizzato o aderito alle iniziative del 9 Maggio. Molti inviti sono stati rivolti anche a livello personale a compagni e amici, che sono stati presenti alle diverse iniziative e ad altri con i quali abbiamo lavorato assieme e condiviso momenti di impegno. Sono arrivate tantissime adesioni con numerose proposte di iniziative che in parte sono state inserite nel programma, cercando di offrire uno spazio a argomenti diversi, ma sempre in coerenza con le idee di Peppino e con le sue battaglie, portate avanti ormai tantissimi anni fa, ma che ancora oggi attualissime.

Come avrete certamente notato il programma è stato molto impegnativo e pienamente rispettato, senza rinviare o annullare nessuna iniziativa. Certamente non siamo stati perfetti a livello organizzativo e sono stati commessi ancora degli errori di cui ci scusiamo. Inizialmente erano previsti tre giorni, che, a causa delle continue richieste sono diventati cinque: abbiamo iniziato il 6  Maggio con un contributo che ci è arrivato dagli scout di Cinisi, uno spettacolo teatrale “Illegalità, mafia, corruzione…e la politica?”, che, grazie alla straordinaria partecipazione e la bravura degli attori, è diventato un momento di festa e di apertura delle manifestazioni del “Nove Maggio 2015”. Il 7 Maggio davanti “Casa Memoria” abbiamo proiettato il film-documentario “Come il Fuoco sotto la brace” di Giuseppe Firrinceli, cui è seguito un incontro dibattito col regista e attivisti No-Muos, che hanno portato un significativo contributo al programma.

La mattina di venerdì 8 maggio abbiamo vissuto un momento di grande emozione con la presentazione del libro fotografico “Nove Maggio 78” sul delitto di Peppino con foto di Paolo Chirco, la prefazione di Umberto Santino e Anna Puglisi e le testimonianze dei suoi compagni. Molta la gente presente all’incontro e interessante il dibattito che ha fatto rivivere quei terribili momenti dalla ricerca alla raccolta dei resti di Peppino, con gli interventi molto significativi di Paolo Chirco, Marcella Stagno, Giacomo Randazzo, Andrea Bartolotta, Giovanni Impastato e Pino Manzella. In seguito è stato presentato il “Premio Fotografico Peppino Impastato” giunto alla seconda edizione con un volume pubblicato da Casa Memoria e con le mostre di Calogero Russo “State Secret” e “Ouragan” di Riccardo Scibetta esposte nell’aula Civica del Comune e nell’ex Casa del Boss Badalamenti. Molto partecipato anche il convegno sui beni confiscati, organizzato dal comune di Cinisi, dall’Ordine degli avvocati e da Libera. Durante il dibattito non sono mancate le critiche su come vengono affidati e gestiti i beni confiscati. Nel tardo pomeriggio e sera al Cinema Alba ci sono state le due proiezioni del Film “La trattativa “ di Sabina Guzzanti, seguite da due dibattiti, con un pubblico numerosissimo, che ha fatto registrare il tutto esaurito in sala. I dibattiti sono stati molto vivaci con giudizi e opinioni, che hanno permesso di approfondire le tematiche del film e apprezzare le doti comunicative brillanti ed efficaci di Sabina Guzzanti. Il secondo dibattito, lungo, ma divertente e interessante si è protratto fino alle due di notte, una evento mai accaduto a Cinisi.

La giornata del 9 Maggio ha raggiunto il massimo della riflessione e della mobilitazione con due iniziative di grandissimo interesse. La prima alle 9,30,un incontro organizzato dai Comitati No-Muos con i Comitati e resistenze territoriali. Dalla discussione sono emerse le ragioni delle lotte del movimento in difesa della salute dei cittadini e del territorio contro la guerra, che vede la Sicilia trasformata in una zona militare di guerra. L’invito a lottare affinché la Sicilia non diventi strumento di guerra con l’appello di mobilitarsi con iniziative in tutta l’Isola e in tutta Italia per rilanciare la lotta No-Muos e raccogliere fondi per le spese legali dei militanti colpiti dalla repressione.

La seconda iniziativa è stata la presentazione del libro “L’altra Resistenza. Storie di eroi antimafia e le lotte sociali in Sicilia” di Giuseppe Carlo Marino e Pietro Scaglione con l’intervento del Vescovo Pennisi concentrato sulla figura di Don Luigi Sturzo. Nel dibattito è stata messa in evidenza l’importanza delle lotte sociali siciliane e il ruolo del movimento contadino, ricordando la strage di Portella delle Ginestre con l’uccisione di militanti comunisti, socialisti e i sindacalisti. Si è parlato del ritardo della Chiesa nella lotta contro la mafia, dei sacerdoti uccisi dalla mafia, di Peppino, ma soprattutto di Felicia protagonisti di una resistenza che ancora non si è conclusa. Il professor Marino ha citato l’opera di Umberto Santino, “Storia del Movimento Antimafia”, nell’ambito del suo intervento. L’incontro era stato organizzato dall’Azione Cattolica Diocesana di Monreale in collaborazione con le Associazioni Parrocchiali di Cinisi, ed ha rappresentato una autentica novità per quanto riguarda le iniziative del 9 Maggio. Pensiamo sia importante aprire un dialogo con persone che fanno parte di culture diverse, ed è stata sicuramente positiva la loro risposta al nostro appello. Nel pomeriggio si è svolto il tradizionale e storico corteo da Radio Aut a Casa Memoria, che ha segnato una grandissima partecipazione, che è stata la migliore risposta alle perplessità di chi, alla vigilia, dubitava della riuscita del corteo.

Noi come Casa Memoria ci abbiamo creduto, abbiamo lavorato tantissimo e possiamo dire che è stato un grande successo considerando sia che la presenza era doppia rispetto all’anno scorso sia che, dopo la manifestazione del trentennale, quello di questo anno è stato il corteo più numeroso e più significativo. Peccato che moltissime persone non siano riuscite a raggiungerci, e fra queste due scuole della provincia di Roma, a causa della soppressione dei voli determinata dall’incendio al Terminal 3 di Fiumicino e che alcuni pullman di Catania non sono partiti a causa del blocco dell’autostrada.

Gli interventi alla conclusione del corteo sono stati lungamente applauditi: sia quello di Giovanni Impastato, che ha ringraziato tutti per la partecipazione, ha toccato i temi del lavoro, la legalità e lotta antimafia ed ha denunciato la situazione del Casolare, che è un’autentica vergogna. Dopo le promesse di Crocetta con la consegna del decreto di esproprio dell’anno scorso, oggi il proprietario in totale mancanza di rispetto per la figura di Peppino ha chiuso il luogo impedendo a decine di migliaia di persone di visitare il Casolare. Serve chiarezza sulle reali intenzioni della Regione e se il proprietario può permettersi questo comportamento.

Carlo Bommarito, nel suo discorso a nome dei compagni di Peppino ha messo in evidenza le  lotte portate avanti in tutti questi anni. L’ex Sindaco di Anzola Loris Ropa, comune in provincia di Bologna che ha conferito la Cittadinanza Onoraria a Felicia, ha letto un emozionante comunicato di adesione alle iniziative. Molto applaudito anche l’intervento del Sindaco di Cinisi, che ha annunciato la seduta straordinaria della Giunta per togliere l’intitolazione della via dedicata al fratello di Gaetano Badalamenti, Salvatore, presunto Partigiano. Una scelta che abbiamo definito coraggiosa in una realtà difficile come quella di Cinisi, e come Casa Memoria siamo stati solidali con lui. In chiusura il Sindaco di Messina Renato Accorinti ha annunciato che la sua stanza del Comune sarà intitolata a Peppino e che darà la cittadinanza onoraria al giudice Di Matteo.

All’interno dell’atrio del Comune si è svolto lo spettacolo teatrale “Salsi colui storie Sepolte“ del Teatro Proskenion in collaborazione con l’osservatorio Sulla Ndrangheta. La  giornata ha avuto un finale tutto al femminile con l’assegnazione del Premio “Musica e Cultura” a Carmen Consoli e a Cassandra Raffaele e con il concerto delle band “No hay probema “ e le “Malmaritate”. Anche la giornata del 10 maggio è stata molto ricca d’importanti impegni e iniziative: si è iniziato con la presentazione del libro “Io Sono Peppino” di Simona Della Croce, la sua tesi di laurea che è diventata un libro grazie al progetto del centro Impastato di Sanremo e la collaborazione della casa editrice Zem. Il progetto prevede che ogni anno saranno pubblicati dalla casa editrice Zem i lavori degli studenti selezionati da una giuria presieduta da Giovanni Impastato. A seguire il convegno sull’immigrazione organizzato da Casa Memoria, Centro Impastato e diverse associazioni antirazziste, con l’intervento di Alfonso Di Stefano e di Elio Tozzi di “Bordeline-Sicilia” e l’Avvocato Fulvio Vassallo Paleologo che ha moderato il dibattito articolato e molto interessante. Come Casa Memoria assieme alla Dott.ssa Alessandra Tiengo, presidente di “Africasi” abbiamo colto l’occasione per annunciare l’importante progetto umanitario internazionale in Kenia,  “Diritti Umani e Legalità “, con l’obiettivo di contribuire alla lotta e alla tutela dei diritti umani nelle baraccopoli, promuovendo il miglioramento delle condizioni sociali e di rispetto dei diritti umani, la qualità di vita e favorire l’inserimento sociale dei giovani e delle donne della baraccopoli di Deep Sea, mediante la loro scolarizzazione, formazione ed avviamento professionale. Nel mese di Gennaio 2016 alcuni componenti di Casa Memoria si recheranno per alcuni giorni i Kenia per vivere questa significativa esperienza.

Nel pomeriggio presso lo Stadio di Cinisi si sono svolte le finali di Calcio del 1° Memorial Peppino Impastato alla presenza di oltre mille persone, che per la premiazione si sono trasferite davanti a Casa Memoria. Una manifestazione ottimamente organizzata, rivolta ai bambini dai 10 ai 13 anni, che ha lanciato un messaggio positivo: “lo sport, in particolare il calcio, ha una funzione educativa per i giovani contro ogni forma di consumismo, che ci rende schiavi del profitto e della corruzione.” I bambini sono rimasti colpiti dalla storia di Peppino e in particolare dal racconto fatto da Giovanni di alcuni episodi poco noti relativi alla sua passione per il calcio e dei tornei organizzati  in terreni abusivi nella zona dell’aeroporto, della mancanza di una campo sportivo, delle reti delle porte realizzate utilizzando le reti dei pescatori, della terna arbitrale, che prevedeva già allora il quarto uomo, che era il palo, colui che sorvegliava a distanza l’arrivo dei carabinieri che ogni volta intervenivano e sequestravano il pallone. Una delle sue prime battaglie, che aveva lanciato sul famoso giornale “L’Idea” era stata quella per la costruzione del Campo Sportivo. Molte famiglie che accompagnavano i loro bambini si sono fermati a visitare Casa Memoria ed è stata una grande iniziativa per legare Casa Memoria al territorio. La giornata è proseguita con lo spettacolo teatrale “L’urlo di Maggio“ tratto dal libro di Carmelo Pecora e si è conclusa con il memorabile concerto-spettacolo di Marco Ligabue e la compagnia teatrale Nove Teatro di Novellara.

Chiudiamo questo breve resoconto con le parole di giovanni Impastato: “voglio ringraziare tutti i collaboratori di Casa Memoria, che sono volontari, per il loro prezioso impegno in queste giornate molto intense e ricche di iniziative. Un grazie anche a tutte le associazioni, che hanno dato il loro contributo per la riuscita di questo importante evento. Un ringraziamento particolare al comune di Cinisi ed al Gal per il loro contributo e il loro sostegno. Un abbraccio affettuoso da parte della mia famiglia e di Casa Memoria alle migliaia di persone che sono venute a Cinisi in questo 37° anniversario per ricordare con tutta  la loro grande emozione Peppino e mia madre Felicia e, soprattutto,  per continuare a sostenerci. Nessuno di loro è venuto in pellegrinaggio o solo per contare i Cento Passi o per celebrare un’icona. Con grandi sacrifici, in un momento economicamente difficile come questo, ci hanno portato la loro solidarietà. Grazie! IL programma è stato così articolato e ricco di contenuti, che ha assorbito tutte le nostre energie e ci ha ripagati con la straordinaria riuscita di tutti gli eventi. Non abbiamo avuto il tempo di cantare e contare i Cento Passi. Sarà per un’altra volta”.

 

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