maestrodanilocasertano

 

maestrodanilocasertano

 

Mimma Scigliano, nella sua rubrica “La rotta dei poeti”, ci racconta la storia di un maestro di strada….

Cambiare il sistema educativo del nostro paese. E’ questo il sogno di Danilo Casertano, maestro di strada che opera nel perimetro dell’Idroscalo di Ostia. Un territorio dove si trovano diversi ragazzi in abbandono scolastico e a rischio di dispersione, dopo l’ennesima bocciatura alle scuole medie.

Mi parla dall’altra parte del mondo. Per tre mesi, i cinesi l’hanno voluto lì per creare “asili nel bosco”.
L’Asilo nel bosco è un progetto innovativo che la sua associazione, l’associazione Manes, insieme a L’Emilio, realtà che fa parte del circuito internazionale di educazione alternativa Reevo, ha portato in Italia. Una scuola “a cielo aperto” nella campagna di Ostia Antica, che ospita venticinque bambini.
Quando gli chiedo a quanti chilometri si trova dalla realizzazione del suo sogno. “Sto già nel sogno”, mi risponde. Il sogno cammina con lui, si sta già realizzando, soprattutto perché ora non è più solo il suo, ma è diventato quello di tanti altri.
E la meta – è convinto – non è così lontana.

Tanti ragazzi, provenienti da situazioni familiari e sociali difficili, “salvati” in molti anni. Ma “salvati” non è il verbo giusto. I ragazzi non si salvano, si amano. Non si giudicano, si accolgono. Non si conquistano, si avvicinano, piano piano, con autenticità e verità. Quello che conta è esserci.
L’educare è collegato al vivere. Giovani vite, come quelle che un maestro di strada incontra, non sono film. Il finale, lieto o no, non c’è.
La presenza consiste in un lavoro sistematico sul territorio, come quello di presa in carico di ragazzi a rischio, che, dal 2014, Casertano e i suoi compagni svolgono in collaborazione con l’Istituto comprensivo Amendola – Guttuso di Ostia.

“Per questi ragazzi – spiega – è importante scoprire che esistono adulti, in grado di rapportarsi con loro in maniera diversa. Il mostrare che ci siamo, qualsiasi cosa accada, costruisce un legame affettivo, che potrà dar loro un domani differente”.
Di formazione Steineriana, Danilo si definisce un maestro corsaro. Per anni, ha portato il suo bagaglio innovativo e alternativo anche in ambienti d’insegnamento non a lui vicini, all’interno dei quali si è sentito “speciale”, ma, al tempo stesso, emarginato. Una marginalità culturale, che lo fa sentire ancora più vicino ai suoi ragazzi.
Dopo un lungo periodo di “contro” e di “altro”, però, il maestro Danilo – come lo chiamano in Cina – ha capito che sarebbe successo molto di più se si fosse fermato a dialogare con quei contesti estranei e istituzionali.
“La lotta – dice, con consapevolezza – rimane dentro di me, quotidiana e costante. Una lotta, che acquisisci e che, man mano, si trasforma in forza”.

 

asilonelbosco

 

Fare scuola pubblica, aperta a tutti e appartenente al popolo – “un concetto di appartenenza che la scuola statale italiana ancora non contempla”, sottolinea – è la direzione. Una ragione di vita per Danilo Casertano
La sua ricetta per raggiungere l’obiettivo: “si fa, basta solo trovare il modo”, afferma convinto.
Partire dall’obiettivo finale è la cosa migliore, dopodiché la ricerca continua perché il viaggio, come il sogno, è oggi.
La nave del maestro corsaro è pronta a ripartire, la rotta è ignota, ma la bellezza e la poesia dei volti e degli atti di tutti quei ragazzi, ai quali è giusto “regalare” un po’ di futuro, l’accompagnano.
Lì in fondo al mare c’è sicuramente qualcos’altro da scoprire.

Mimma Scigliano

{jcomments on}