9mag2015

 

9mag2015

La nostra condanna nel rispetto di chi ha lottato contro la mafia

Molti giornali, che questa mattina hanno ripreso la notizia dei festeggiamenti per i 100 anni del boss Procopio Di Maggio, con tanto di fuochi d’artificio, ci hanno chiesto di commentare la notizia. Lo abbiamo fatto spinti da un senso di amarezza, ma anche da uno spirito di denuncia che da tanti anni ci distingue.
Lo stesso che ci stimola a scrivere queste righe sul nostro sito, che spesso raccoglie e commenta notizie molto diverse, quelle che raccontano storie di accoglienza, di impegno civile e di difesa della dignità umana.
Non nascondiamo la rabbia nello scoprire che a Cinisi siano stati ancora in molti a ossequiare il capomafia più anziano del mondo e a bearsi delle “celebrazioni” del suo centenario.
Forse è vero che – come ha detto il sindaco Giangiacomo Palazzolo – Cinisi non è un paese mafioso, ma è proprio per questo che tutti i cittadini onesti, davanti a queste manifestazioni sontuose e ostentate di stantio potere mafioso, che fanno il paio con gli inchini della Madonna davanti alle case di altrettanti boss o con i funerali solenni di Vittorio Casamonica nelle strade romane lacerate da Mafia Capitale, dovrebbero indignarsi e reagire.
Noi siamo abituati a ben altre celebrazioni, a quelle del 9 maggio in ricordo di Peppino, che ha speso la sua vita in difesa della libertà e per la creazione di una società migliore e a quelle che non dimenticano Felicia, una donna coraggiosa, alla quale molti hanno ritenuto di non rendere omaggio nel giorno del suo funerale.
Sono queste persone, come tante altre vittime di mafia, che sono morte nel silenzio e vengono spesso dimenticate, che noi continueremo a celebrare.
Così come continueremo a condannare tutti gli atti che ne offendono la memoria.
Queste poche parole le abbiamo volute scrivere per tutte queste motivazioni e non certo per dare spazio alla vicenda. Lasciamo questa “incombenza” ad altri.
Solo una breve parentesi… da subito torniamo a occuparci delle questioni che ci stanno più a cuore, come la difesa della legalità democratica e della dignità umana.

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

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