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In occasione della Giornata della Memoria, il direttore di Gariwo, la foresta dei Giusti onlus, Ulianova Radice, ci spiega le motivazioni che hanno spinto la sua associazione a includere le loro storie tra quelle di altre figure esemplari

“La memoria è uno strumento importante per parlare ai giovani delle nostre e delle loro responsabilità. Non è solo un momento per versare qualche lacrima sul ricordo delle vittime dei lager e lavare la coscienza. E’ un richiamo alla responsabilità personale, che collega le vicende di ieri con quelle di oggi”. In questo modo Ulianava Radice, direttore di Gariwo, la foresta dei Giusti onlus, ci racconta con quale spirito anche quest’anno la sua associazione celebra la Giornata della Memoria.
Da diversi anni Gariwo, con l’associazione Giardino dei Giusti, della quale fa parte insieme al Comune di Milano e all’UCEI (Unione delle comunità ebraiche italiane), lavora con i giovani di tutte le scuole del capoluogo lombardo e dell’hinterland. Negli ultimi tre anni è promotrice del progetto didattico “Adotta un Giusto”, un percorso, che stimola gli studenti a entrare in contatto con una figura esemplare, a conoscerne la biografia, il contesto in cui ha vissuto e le sue battaglie a difesa della dignità umana. Il progetto prevede anche visite guidate al Giardino dei Giusti sul Monte Stella a Milano e confluisce nella Giornata europea dei Giusti, che ricorre il 6 marzo di ogni anno.
Nel 2016 l’associazione ha deciso di includere nelle storie dei Giusti anche quelle di Peppino e Felicia: “due figure – ci spiega Ulianova Radice – che sono un esempio di responsabilità civile e umana, grazie al loro coraggio e alla loro fermezza nel non sottomettersi al potere mafioso. Le loro storie ci aiutano a trasmettere ai giovani il messaggio di quanto sia fondamentale, anche oggi, assumersi una responsabilità personale e impegnarsi per essere persone migliori”. 

Ed è con questa motivazione che, domani al Teatro Elfo Puccini di Milano, anche Peppino e Felicia saranno tra i protagonisti dell’iniziativa, aperta a tutte le scuole del territorio milanese e di altre zone d’Italia, intitolata “Fumetto e memoria: i Giusti parlano ai giovani. Da Jan Karski a Peppino e Felicia Impastato”, alla quale interverrà, con la sua testimonianza, la nostra presidente Luisa Impastato, accompagnata dalla lettura di testi su Peppino e Felicia da parte dell’attore Lorenzo Randazzo, interprete di Peppino da piccolo nel film “I cento passi”. Alla mattinata parteciperà anche il fumettista Lelio Bonaccorso, autore, insieme a Marco Rizzo, del fumetto “Peppino Impastato, un giullare contro la mafia”.
L’8 marzo, inoltre, Felicia sarà onorata nel Giardino dei Giusti di Milano, in occasione delle iniziative per la Giornata europea dei Giusti, che inizieranno il 6 marzo. Come tema della Giornata è stata scelta “La resistenza morale e civile delle donne per la propria dignità, patrimonio universale”. La madre di Peppino Impastato sarà tra le sei figure femminili alle quali sarà intitolato un albero all’interno del giardino. Tra queste: Flavia Agnes, avvocato, attivista per i diritti delle donne in India; Halima Bashir, medico del Darfur a favore delle donne vittime di violenza; Vian Dakhil, deputata yazida nel Parlamento irakeno; Sonita Alizadeh, rapper afghana contro la pratica delle spose bambine, e Azucena Villaflor, per le Madres de Plaza de Mayo.
“Il nostro omaggio a Felicia Impastato – conclude il direttore di Gariwo – non è motivato solo dal suo ruolo di madre, un madre che ha difeso strenuamente la memoria del figlio, ma anche dalla sua figura di donna, che va oltre la storia di suo figlio. Una donna, che ha sostenuto l’uguaglianza dei diritti delle donne nel contesto in cui viveva e in tutte le sue relazioni, fino a mantenere con fermezza il suo proposito di non fare entrare i mafiosi in casa sua. Riteniamo che le azioni di Felicia siano state per suo figlio di forte richiamo educativo e che la sua storia possa tramettere ai giovani un messaggio civile e morale, in grado di rappresentare un esempio positivo per la loro crescita personale”.

Mimma Scigliano

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