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Ieri sera eravamo in molti al teatro Biondo di Palermo ad assistere allo spettacolo “Dietro i tuoi passi”, a cura della compagnia Artiamo, che ha voluto rendere omaggio a Peppino portando in scena la sua storia. 

 

Allo spettacolo è seguita la prima edizione del premio “Teatro, cultura e impegno sociale”, promossa e curata dalla caparbia e instancabile Patrizia Gangi, che ha voluto sottolineare, insieme a Danilo Sulis, Presidente di Radio Cento Passi e prendendo spunto dall’opera di Pino Manzella intitolata “Il comizio”, esposta al centro del palco, quanto sia stata importante l’esperienza collettiva attorno a Peppino, fatta di giovani che credevano nelle sue stesse battaglie e che, insieme alla madre e alla famiglia e al Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”, si sono impegnati dopo la sua morte per portarne avanti la memoria, come si propone di fare una nuova generazione, che Peppino non ha conosciuto, attraverso Casa Memoria. 

 

Sono stati premiati il giornalista e scrittore Antonio Calabro’, l’attore Luigi lo Cascio, che per primo diede il volto a Peppino nel film di Marco Tullio Giordana “I cento passi”, premiati, con sculture realizzate da Fabio Pilato, rispettivamente da Cristoforo Giordano, giovane imprenditore della Giordano Istruzione Trading e dai cugini Biundo, ideatori e produttori della birra Bruno Ribadi. Sul palco sono stati chiamati anche i rappresentanti di altre importanti realtà cinisensi, come Caterina Palazzolo, figlia di Santi, e Vincenzo Evola, del caseificio La vecchia mannara, entrambi, insieme ai Biundo e a Francesco Citarda della cooperativa Placido Rizzotto, hanno poi offerto un rinfresco portando i propri prodotti alla fine dell’ evento.

 

Quello a cui abbiamo assistito ieri al teatro Biondo, è quello a cui vorrei assistere sempre: una Cinisi che cresce, che porta alto il suo nome. Non nego che mi ha fatto un certo, strano, effetto, ritrovarmi a Palermo e sentire elogi per il nostro paese, il paese che ha dato i natali a Peppino, in cui la sua memoria si è trasformata in impegno ed è punto di riferimento per tante persone, soprattutto ragazzi; ma è anche un paese che vuole e deve riscattarsi dall’onta di un passato che l’ha vista protagonista, complice e vittima del potere mafioso esercitato per anni, anche da alcuni tra i più influenti capimafia dei nostri ultimi tempi, come Gaetano Badalamenti. 

 

Ma è proprio dalla sua casa che inizia quel riscatto, una casa che è stata centro (anche fisico, per la sua posizione centrale sul corso di Cinisi) del malaffare del nostro paese e che oggi invece ne è centro culturale, vivo e frequentatissimo, perché sede della Biblioteca Comunale, oltre che sede di Radio Cento Passi e luogo d’incontro in cui si svolgono spesso le iniziative di Casa Memoria e non solo. 

Ma è soprattutto dai giovani che deve iniziare il cambiamento e ieri è stato strano, e bello, e forte, vedere su quel palco tante realtà giovani che ci rappresentano e che portano orgogliosamente il nome di Cinisi in Italia e nel resto del mondo. 

Ma su quel palco ho visto tanti ragazzi di Cinisi, anche se non c’erano fisicamente: i ragazzi che studiano, che lavorano onestamente, che si impegnano per loro stessi e per la collettività, che producono, che creano, che si prendono cura del proprio paese. 

Cinisi da sempre è stato un paese controverso, in cui la storia di Peppino ha avuto ed ha ancora delle difficoltà ad essere riconosciuta, anche se la sua eredità non si può più ignorare. Iniziative come quelle di ieri non possono che fare bene a questo paese, che tanto critichiamo e tanto amiamo, che ci fa incazzare, ma che difendiamo, che ci fa scappare, ma che ci fa venir voglia di ritornare. 

 

Il contributo che Peppino e i suoi compagni hanno dato a questo paese è stato anche quello di aver sperimentato che esistono modelli di vita alternativi a quelli della mafia, il mio augurio dunque è quello che la loro esperienza e quella di chi oggi, partendo dalle risorse del territorio, è riuscito a creare qualcosa di positivo, facendo anche crescere l’economia di questo paese, possa essere esempio per molti e che questo cammino e questo dialogo intrapreso possano alimentarsi, permettendo a Cinisi finalmente di riscattarsi, grazie soprattutto alle tante e belle energie che partorisce.

 

Luisa Impastato

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