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Sono già passati 41 anni dall’assassinio mafioso di Peppino, 40 dalla prima Manifestazione Nazionale contro la mafia nella storia d’Italia, tenutasi a Cinisi il 9 Maggio del 1979. Quello che è avvenuto in tutto questo tempo fa ormai parte del patrimonio politico e culturale del nostro paese, un patrimonio che andrà ricordato in occasione del prossimo anniversario.

Con l’entrata del nuovo anno, più che un bilancio, bisogna fare una riflessione profonda per capire se e quanto siamo ancora disponibili ad andare avanti, se siamo ancora “vivi” e se il “passaggio del testimone” proposto nel precedente anniversario stia finalmente cominciando. La nostra attenzione deve essere proiettata in questo senso.

Il 2018 è stato un anno molto intenso che ha visto la massima concentrazione durante il 9 Maggio. Dopo una settimana di convegni dedicati ai diritti negati, la mattina di giorno nove abbiamo coinvolto tantissime scuole al Casolare ed il pomeriggio abbiamo realizzato un corteo con più di 10.000 persone. Il 9 Maggio ha continuato a vivere anche durante tutti i mesi successivi nei molti incontri in tutta Italia e nelle tante visite di singoli, gruppi, scolaresche che abbiamo accolto quotidianamente a Casa Memoria.

Ormai in tanti conoscono la nostra storia, quello che abbiamo fatto. E’ sufficiente passare da Casa Memoria a Cinisi e poi recarsi a Palermo al “No Mafia Memorial” a Palazzo Gulì per vedere il frutto del lavoro e dell’impegno portato avanti in tutti questi anni. Risultati che possono essere importanti per il coinvolgimento di nuove generazioni e non solo, per formarle all’impegno per la memoria collettiva.

Qualcosa esiste già, bisogna dare il giusto valore e non piangersi più addosso. Se vogliamo sconfiggere i nuovi fascismi e razzismi che fanno riferimento a Salvini, Di Maio e alla “Casaleggio Associati” dobbiamo fare sul serio, impegnarci ed essere presenti nelle occasioni più importanti. Le elucubrazioni mediatico-telematiche da “fighettini all’ultima moda” non ci portano da nessuna parte. Dobbiamo toglierci dalla nostra mente alcuni concetti piccolo borghesi.

La nostra proposta è organizzare a Cinisi per il prossimo 9 Maggio una Grandissima Manifestazione Nazionale Contro la Mafia, contro le ingiustizie sociali, dalla parte degli ultimi del mondo e nel ricordo di Peppino, in continuità con la Manifestazione di 40 anni fa, organizzata allora dal Centro Siciliano di Documentazione (oggi Centro Impastato), da Radio Aut, dalla Famiglia Impastato e da Democrazia Proletaria, con l’obiettivo chiaro e preciso di sviluppare e far crescere in questo nostro paese una vera cultura di sinistra, espressione dei grandi valori e della Disobbedienza Civile. Dobbiamo rimboccarci le maniche, responsabilizzarci ed essere partecipi, considerando i valori ed il patrimonio che abbiamo a disposizione, un patrimonio da difendere, per evitare che venga disperso.

E’ necessario renderci conto dell’importanza del nostro ruolo e di quello che possiamo ancora fare, superare una mentalità ristretta ed alcune forme di torpore, improduttive, che in alcuni casi logorano i rapporti umani oltre a renderci inefficaci. Bisogna costruire rete e ricostruire un tessuto sociale che negli ultimi anni si è esaurito a causa della crisi economica e non solo, della cattiva politica e del disimpegno. Se oggi Salvini e le destre stanno facendo le proprie fortune anche noi abbiamo la nostra parte di responsabilità, non si devono cercare alibi e dare la colpa agli altri. Mi auguro che questa consapevolezza e presa di coscienza in noi avvenga il più presto possibile prima che sia troppo tardi.

L’obiettivo è quello di andare avanti, costruire un futuro migliore e continuare a difendere la memoria della migliore Sicilia, quella che ha lottato e che lotta contro la mafia, quella che trovandosi al centro del Mediterraneo è terra di solidarietà e di accoglienza.

Auguriamo a tutti un Felice 2019, di riflessione, memoria, lotta, impegno!

Giovanni Impastato

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