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Giorno 8 e 9 giugno invitiamo tutt* a partecipare al Referendum con il proprio voto, è un principio democratico che in questo caso ci dà la possibilità di esprimere la nostra volontà in merito a temi che riguardano tutti: il lavoro, la precarietà, la giustizia sociale, la cittadinanza.

Tutti questi quesiti rispondono a quei valori che sentiamo nostri e che appartengono alla storia di Peppino Impastato che, fin da giovanissimo, scelse da che parte stare: si legò agli ideali che ispirarono le lotte del movimento contadino contro la mafia e le ingiustizie, all’impegno di tanti sindacalisti e a quello di attivisti come Danilo Dolci, un impegno che lo spinse a partecipare a lotte politiche e sociali in difesa dei diritti dei lavoratori, a fianco di contadini, edili e disoccupati.

Ancora oggi siamo chiamati a difenderci dalla precarietà e dall’ingiustizia. Invitiamo quindi tutti ad esprimere il proprio SI al referendum per dire:

1. Stop ai licenziamenti illegittimi, per abrogare una legge che impedisce il reintegro dei lavoratori licenziati anche nel caso in cui la/il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto di lavoro.

2. Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese. Per la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle imprese con meno di 16 dipendenti dove, in caso di licenziamento illegittimo, oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento.

3. Stop al lavoro precario. Si punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine: i rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo.

4. Più sicurezza sul lavoro. Si chiede salute e sicurezza sul lavoro. Arrivano fino a 500mila, in Italia, le denunce annuali di infortunio sul lavoro. Si vuole estendere la responsabilità dell’imprenditore committente per garantire maggiore sicurezza sul lavoro.

5. Più integrazione con la cittadinanza italiana. Si propone di dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, senza modificare gli altri requisiti richiesti. Allineiamo l’Italia ai maggiori Paesi Europei, che hanno già compreso che promuovere diritti, tutele e opportunità garantisce ricchezza e crescita per l’intero Paese.

Casa Memoria Impastato

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