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Alcuni giorni fa ha debuttato su Rai 2 un programma tv condotto da Enrico Lucci; dopo la puntata, uno degli ospiti intervenuti, il cantante neomelodico siciliano Niko Pandetta, ha condiviso un video su Facebook in cui mostrava un pistola d’oro e ripeteva più volte il nome del consigliere della Regione Campania Francesco Emilio Borrelli (Verdi), che durante la trasmissione, aveva denunciato il fenomeno dei cantanti neomelodici vicini al mondo della criminalità organizzata. Durante la stessa puntata, Leonardo Zappalà, un altro giovane cantante neomelodico aveva offeso la memoria di Falcone e Borsellino. In seguito a quanto avvenuto, la Rai ha annunciato che sarà aperta un’inchiesta sul caso. Anche la famiglia Borsellino ha reagito affermando:“Decideremo se tutelarci in altre sedi. Questo Paese è alla deriva ma a tutto c’è un limite”.

 

Giovanni Impastato, è stato intervistato da Franco Castaldo su La Sicilia. Ha criticato la Rai per aver permesso quanto accaduto e ha ricordato che Peppino Impastato usava la Radio per ridicolizzare i mafiosi e che la musica con cui inframmezzava il dibattito radiofonico era una musica ricca di significato, che creava riflessioni, generava reazioni e idee.

Riportiamo sotto l’intervista integrale pubblicata giorno 12 Giugno 2019.

 

“Quando con la musica di radio aut Peppino ridicolizzava i boss mafiosi”

 

Giovanni Impastato non si dà pace. Lui che ha raccolto l’eredità del fratello Peppino, ucciso dalla mafia 41 anni fa, e che, senza paura, continua l’opera di contrasto, denuncia e sensibilizzazione sui temi arditi della mafia del fratello maggiore, dando vita alla Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, non riesce ancora a capacitarsi.

Non si spiega come sia potuto accadere che due cantanti neomelodici catanesi siano riusciti a varcare il muro del controllo (e della decenza) e, su Rai 2, lanciare messaggi, oggi parzialmente corretti, che fanno rivoltare nella tomba il coraggioso, ormai mitico, fondatore di Radio Aut e conduttore dell’altrettanto mitica trasmissione “Onda Pazza a Mafiopoli” che sbeffeggiava e ridicolizzava i boss mafiosi di quel tempo.  A cominciare dal potente Tano Badalamenti soprannominato “Tano Seduto”.

Giovanni Impastato accetta di buon grado l’intervista ma non fa finire nemmeno la domanda: 

E’ una cosa inaccettabile, incredibile, volgare. Non bisognava offrire questo palcoscenico a chi inneggia alla mafia e alle sue deviazioni. La colpa è dei dirigenti Rai che hanno permesso simile sconcezza. E bisogna subito individuare i responsabili e cacciarli. Detto senza giri di parole: La colpa è della Rai, solo ed esclusivamente”.

 

Non riesce proprio a darsi una spiegazione?

 

Non trovo spiegazioni plausibili se non una miserabile ricerca di audience. Nessuno potrà mai dire che è stato reso un servizio alla collettività così come nessuno può invocare il diritto di cronaca. Qui cronaca non ce n’è: qui ci troviamo davanti a criminali. E come tali vanno valutati. Contesto profondamente l’attuale vicenda dei cantanti neomelodici così come con pari forza ed uguale sdegno contesto anche le trasmissioni tv di Bruno Vespa che su Rai 1 ha portato alla ribalta della cronaca e all’attenzione dell’opinione pubblica il figlio di Totò Riina così come i Casamonica. Siamo davvero oltre la decenza bisogna mettere un freno e punire quei responsabili Rai che hanno consentito tutto ciò.”

 

Peppino con la musica faceva altro…

 

Peppino riusciva a dileggiare e ridicolizzare i mafiosi. Li metteva a nudo, li faceva diventare piccoli piccoli. Non è mai stato protagonista ad ogni costo ma sensibile diffusore di un messaggio che, a distanza di anni, si è rivelato vincente. Ed accompagnava, oltre che promuovere, dibattiti e discussioni di grande pregio, creando confronti, con la musica mai banale degli anni 70. Amava i cantautori italiani, soprattutto i genovesi: Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Luigi Tenco, Gino Paoli. E apprezzava Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Questa era la musica che trasmetteva Radio Aut, densa e ricchissima di significati. E non disdegnava di dare spazio a celebri band e solisti stranieri. Adorava Bob Dylan e Joan Baez e stravedeva per Beatles e Rolling stones. Con la loro musica inframmezzava il dibattito radiofonico dedicato ai temi della mafia. E creava riflessioni, generava reazioni e idee”.

 

Vera educazione civica…

 

“eccome. Altro che questi messaggi che sanno di violenza e di plauso per i delinquenti conclamati. Non bisogna perdere tempo e occorre individuare subito i responsabili Rai che hanno consentito tutto questo, colpirli subito e renderli inoffensivi affinchè non si ripetano situazioni di tal genere.”

 

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