26 gennaiotenco 2020 rid

26 gennaiotenco 2020 rid

 

L’anniversario della scomparsa di Luigi Tenco, che ci ha lasciati nella notte tra il 26 ed il 27 gennaio 1967, ed il 70° anniversario del Festival della canzone italiana ci offrono l’occasione per ricordare la figura di Tenco e fare una riflessione sul Festival e le contestazioni degli anni ‘60 e ‘70.

Domenica 26 gennaio dalle ore 16.30, presso il bene confiscato ex casa Badalamenti a Cinisi in Corso Umberto I, 183 ed in diretta facebook sulla pagina di Casa Memoria Impastato, affronteremo questi temi e ricorderemo Luigi Tenco con gli interventi di Claudio Porchia, Aldo Colonna, Giovanni Impastato, Massimo Minutella e Salvo Ruvolo. Coordina Evelin Costa (Casa Memoria).

Claudio Porchia presenterà il suo libro “Sanremo Story” ripercorrendo la storia del Festival di Sanremo con particolare attenzione al periodo che va dagli anni ‘50 agli anni ’70. Analizzerà poi il linguaggio del Festival, il passaggio dalla radio alla tv, il rapporto con la storia del costume del Paese.

Con Giovanni Impastato parleremo del Festival della Canzone e del suo rapporto con l’impegno civile e sociale, dalle contestazioni alla nascita della Rassegna Tenco.

Parleremo con Aldo Colonna del suo libro “Atti relativi alla morte di Luigi Tenco”, dedicato alla morte del cantautore ed ai tanti misteri che ancora l’accompagnano: la tesi del suicidio che non ha mai pienamente convinto la famiglia ed i suoi tanti fans.

Massimo Minutella e Salvo Ruvolo affronteranno la storia della musica dagli anni ’70 ad oggi e l’impegno di Casa Memoria in continuità con quella che fu l’esperienza del Circolo Musica e Cultura.

 

Sanremo story:

Una divertente storia dei primi 25 anni del Festival della Canzone Italiana, ospitati dal casinò di Sanremo dal 1951 al 1976, che rappresenta l’occasione per ricordare un evento che ha segnato non solo la storia della canzone, ma anche quella del costume del nostro paese. Non c’è nostalgia, perché il racconto supera la cronaca per entrare nell’antropologia di quei volti e quelle canzoni, che sono parte del nostro patrimonio collettivo. Nelle fotografie e nei testi, che le accompagnano, c’è la nascita di una nazione: a partire dalla lettera che la Rai inviò alle case discografiche nel 1950, invitando a partecipare con canzoni in lingua italiana, in tempi in cui si preferiva il dialetto. Il libro si apre con una seducente e divertente prefazione di Bruno Gambarotta, che racconta con ironia gli anni vissuti sul palco dietro la telecamera, ed è impreziosito dalle stimolanti interviste a Dario Fo sul ControFestival del 1969, che illumina l’atmosfera di quegli anni, e al fotografo Alfredo Moreschi, che svela i segreti dietro le quinte. Non mancano le spruzzate di humor del cartoonist Tiziano Riverso, autore di 20 disegni. Un libro per tutti, vicini e lontani, giovani e meno, che aiuto a capire la nascita di un rito, che si ripete ogni anno per una settimana.

                                              

“Atti relativi alla morte di Luigi Tenco”:

è il punto di approdo di una ricerca cominciata molti anni fa sulla base documentale di relazioni medico – legali e di perizie balistiche che smentirebbero clamorosamente la tesi suicidaria. Luigi Tenco non si sarebbe suicidato, ma sarebbe stato ucciso con le modalità proprie di un’esecuzione. Una pistola che compare e scompare dalla scena del crimine come in un gioco delle tre carte, un biglietto d’addio infarcito di errori grammaticali e senza senso, unico foglio di tre che la famiglia si è sempre rifiutata di sottoporre a perizie più stringenti. Tenco voleva svelare le presunte combines che orientavano i risultati del Festival di Sanremo in una conferenza-stampa, ma il suo idealismo – sembrano suggerire le carte – andò a scontrarsi con il clan dei Marsigliesi.

{jcomments on}