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Il discorso di Giovanni Impastato al termine del corteo del 9 maggio 2014

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Pubblichiamo in allegato il testo del discorso pronunciato da Giovanni Impastato

Care compagne e compagni,
amiche ed amici

Innanzitutto vi ringraziamo per essere intervenuti così numerosi anche quest’anno per partecipare alle manifestazioni per il 36° anniversario dell’assassinio mafioso di Peppino.

Tutte le iniziative hanno registrato una grande partecipazione, anche grazie al carattere unitario del programma, concordato fra tutte le assoicazioni presenti.
Oggi al corteo siamo davvero tanti, un risultato che non era scontato rispetto alle condizioni generali del paese e alla grave crisi economica che stiamo attraversando, e per questo motivo siamo davvero contenti ed orgogliosi.
Nel programma di quest’anno non c’è solo questa grande manifestazione, ma sono state confermate le novità importanti e positive delle ultime edizioni: dalla veglia di preghiera alla presenza dei sindaci e di avviso pubblico, dal coinvolgimento delle scuole alla partecipazione delle associazioni nazionali, tenendo insieme impegno, arte, musica e cultura.
Questa sera consegneremo il premio Musica e Cultura, che è giunto alla quarta edizione e che sta crescendo di importanza di anno in anno.
Un segno nuovo e positivo è rappresentato dalle numerose iniziative in preparazione di questo 9 maggio, che si sono svolte in tutto il paese ed alle quali abbiamo partecipato come Casa Memoria ed all’aumento costante delle visite delle scuole in questa casa che rappresenta un punto di riferimento importante per quanti sono impegnati nella battaglia in difesa della legalità, resa più difficile dalle infiltrazioni mafiose, che sono diffuse in tutto il paese e di cui gli ultimi arresti eccellenti, fra cui quello di un ex ministro della repubblica, sono il segno più evidente.
Non dobbiamo abbassare la guardia, anzi dobbiamo impegnarci ancora di più e con più forza.

La battaglia iniziata 36 anni fa dal Centro Siciliano di Documentazione di Umberto Santino, dai compagni di peppino e dalla famiglia Impastato in difesa della memoria di Peppino, oggi è diventata una battaglia nazionale e che ci ha visti e ci vede impegnati in ogni luogo ove si lotta per l’affermazione della legalità in quel territorio.

Da Ponteranica alla No Tav dalla difesa dell’acqua pubblica al No Muos solo per citarne le più recenti.
Queste lotte, i conflitti e le disobbedienze sono parti essenziali dei processi democratici: sono il sale della democrazia

Il nostro impegno negli ultimi anni è stato indirizzato anche a recuperare il casolare dove è stato ucciso Peppino, che è in condizioni di grave degrado e abbandono.

Questa mattina il Presidente della regione ci ha consegnato la delibera della Giunta che riconosce l’interesse culturale del casolare e ne avvia il processo per la valorizzazione. Questo grazie alla regione, ma anche grazie al nostro impegno, alla petizione ed alle migliaia di firme raccolte, non solo in Sicilia, ma in tutta la nazione.
L’immobile sarà ora inserito in un circuito dei luoghi della memoria insieme alla ex Casa Badalamenti, al casolare Badalamenti ed a Casa Memoria.
Un circuito della memoria, che rappresenta una chiara testimonianza della nostra storia collettiva e della nostra lotta contro la mafia.
Casa Memoria è oggi uno dei luoghi della memoria più visitati di Italia, e stiamo lavorando per renderla ancora più accogliente, in grado di ricevere tutte le persone che ogni anno, non solo in questo giorno importante, vengono a Cinisi.
Abbiamo continuato a tenerla aperta a tutti, seguendo le volontà di Mamma Felicia, che oggi sarà contenta di vedere ogni giorni tanti giovani venire a vedere queste piccole stanze e commuoversi vedendo la sedia di mamma Felica e e la stanza di peppino.
Sentiamo grande la responsabilità dell’eredità di Mamma Felica ed altrettanto grande è la responsabilità che abbiamo verso quanti vedono in questa Casa e nelle nostre lotte un riferimento nazionale importante.

Un nostro pensiero forte lo rivolgiamo oggi al mondo del lavoro, che sta vivendo una stagione drammatica e tragica.

Ma ci sono anche le tragedie di chi il lavoro non lo ha o lo ha perduto. Nessuno ne parla più oggi, quasi che la notizia non sia più di alcun interesse, ma continuiamo a registrare i gesti disperati, di una crisi sociale che diventa ogni giorno più grave.
Dobbiamo capire le ragioni profonde di questa crisi, che non è solo economica, ma prima di tutto politica e sociale.
Una crisi, che era PREVEDIBILE.
Nel 2000 il movimento che si opponeva alla globalizzazione dell’economia, il movimento NO GLOBAL, al quale molti di noi hanno partecipato aveva previsto:
Il fallimento di quelle politiche economiche internazionali
Il proliferare di nuovi conflitti
La distruzione della cultura del lavoro, piegata alla logica del profitto a tutti i costi

Per questo dobbiamo rinnovare il nostro IMPEGNO in tutte le sedi, riappropriarci della politica e degli spazi di reale partecipazione.

Un impegno in tutti i campi, come faceva Peppino, dal cinema alla musica, dal teatro alla pittura, nella cultura a partire dalla scuola e dalle Università.

Dai FASCI SICILIANI alla RESISTENZA,
da PORTELLA DELLE GINESTRE, alle LOTTE DI PEPPINO E DEI SUOI COMPAGNI, gli esempi da seguire non ci mancano e ci ricordano che non dobbiamo mai dimenticare i “più deboli” e la nostra “identità politica

In questa giornata voglio anche ricordare chi ci ha lasciati ed il mio pensiero forte va a Don Andrea Gallo, che ci è sempre stato vicino e che ci sentiamo tutti impegnati a ricordarlo con una iniziativa dedicata a lui, un prete coraggioso, di strada, che ammirava Peppino e la sua storia.
Grazie a tutti per essere venuti oggi così numerosi ed una grazie anche a tutti coloro che hanno collaborato per le iniziative inserite nel programma.

VIVA LA LEGALITA e la GIUSTIZIA

VIVA IL LAVORO

VIVA LA COSTITUZIONE

Un ALTRO e NUOVO MONDO è POSSIBILE!

Giovanni Impastato

 

(Bozza non corretta dall’autore)