Domani 21 maggio si inaugurerà la mostra intitolata “Cadaveri eccellenti. I delitti irrisolti di Palermo: nell’archivio del giornale L’Ora tracce e indizi” all’interno della Biblioteca centrale della Regione Siciliana (corso Vittorio Emanuele). Tra gli invitati sarà presente anche Giovanni Impastato.
Nella busta sul delitto di Piersanti Mattarella, è conservata la foto della Fiat 127 utilizzata dai killer, ancora senza nome: si vede la targa che i magistrati di Palermo hanno cercato di recente, perché porta a un covo dell’estrema destra, quella targa è scomparsa. Nella busta sull’omicidio di Peppino Impastato, ci sono le foto della scena del delitto (e del depistaggio), le uniche rimaste, perché quelle del sopralluogo fatto dai carabinieri non si trovano più. Un articolo sul fallito attentato all’Addaura al giudice Falcone riferisce invece il racconto di un testimone: il borsone di tanti misteri fu portato dagli scogli, non dal mare. Nell’archivio del giornale L’Ora di Palermo, custodito alla Biblioteca centrale della Regione Siciliana, sono conservati indizi e tracce attorno agli omicidi eccellenti di Palermo, quelli rimasti senza un colpevole. Da Mauro De Mauro e Pietro Scaglione a Piersanti Mattarella, da Gaetano Costa a Nino Agostino, Paolo Giaccone. Il giornalista Salvo Palazzolo ha esaminato le buste dell’archivio L’Ora sui cold case di Palermo e ha realizzato una mostra con i tasselli dei gialli che hanno segnato la storia d’Italia.
L’installazione si intitola: “Cadaveri eccellenti. I delitti irrisolti di Palermo: nell’archivio del giornale L’Ora tracce e indizi”. Nove pannelli in cui sono fissati stralci di articoli, foto e poi appunti con i dati che emergono dalle più recenti carte giudiziarie, la conferma di quegli spunti raccolti tanti anni fa. La mostra, allestita all’interno della Biblioteca centrale della Regione Siciliana (corso Vittorio Emanuele), sarà inaugurata giorno 21 maggio, con un dibattito a cui parteciperanno il vice direttore de L’Ora Franco Nicastro, il prefetto di Palermo Antonella De Miro, e alcuni familiari delle vittime, Enzo Agostino, Giovanni Impastato e Antonio Scaglione. L’installazione sarà visitabile fino al 19 luglio. Dopo tante vicissitudini – iniziate già all’indomani della chiusura del giornale, alla vigilia delle stragi Falcone e Borsellino – l’archivio de L’Ora è stato acquisito dalla Biblioteca centrale della Regione Siciliana. L’indice delle “buste” della cronaca è oggi on line, dopo un complesso lavoro di catalogazione. “Questa biblioteca continua il suo ruolo di archivio della memoria di Palermo per le generazioni presenti e future”, dice il direttore, Carlo Pastena. “Il giornalismo d’inchiesta de L’Ora resta uno strumento prezioso per scavare ancora nei misteri di Palermo – commenta Salvo Palazzolo – quei cronisti ci insegnano la cura del dettaglio, la necessità di cercare sempre nuove fonti, diverse da quelli ufficiali, ci ricordano che ancora oggi il giornalismo deve vivere di racconti sul campo, di curiosità, di analisi”.
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