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Il Presidente degli USA Donald Trump, lunedì 7 ottobre, ha annunciato il ritiro dei propri soldati dal nord est della Siria, il Rojava (Kurdistan siriano), dando di fatto il via libera ad un’invasione della Turchia in quell’area.

Dall’inizio della guerra civile in Siria, i curdi siriani, all’interno delle Syrian Democratic Forces, alleandosi con gli Stati Uniti, hanno combattuto lo Stato Islamico (fondato dall’Isis che, approfittando del caos in Siria, si era infiltrato nel Paese fino a sconfinare anche in Iraq). Lo Stato Islamico, proprio grazie al contributo dei curdi-siriani, è stato sconfitto nel 2017, importante anche il contributo dell’esercito di donne che hanno combattuto e difeso le città.

Trump, dopo anni di guerra comune contro l’Isis, abbandonando i propri alleati curdi, ha dato al Presidente della Turchia Erdogan la possibilità di invadere il territorio con l’obiettivo di cacciare i curdi e creare una specie di zona cuscinetto al confine tra i due paesi per portare lì almeno due dei tre milioni e mezzo di rifugiati siriani presenti entro i confini turchi.

La Turchia, con la scusa del legame dei curdi siriani con il Pkk (Partito curdo dei lavoratori), considerato eversivo anche dagli USA, continua la storica oppressione e persecuzione del popolo curdo a cui viene negata l’autodeterminazione.

Ieri, quando i soldati statunitensi hanno evacuato le due postazioni di confine di Ras al Ayn e Tal Abyad, la Turchia ha dato inizio all’ “Operazione fonte di pace” contro il popolo curdo nel Rojava. Un’ operazione che non ha nulla a che fare con la pace, ma che è una vera e propria invasione di guerra, con bombardamenti che avrebbero già causato almeno 8 vittime civili.

Dopo i raid aerei segnalati anche su aree civili è cominciata anche l’offensiva di terra. Approfittando della situazione, sembra che anche i miliziani affiliati all’Isis abbiano attaccato, nelle ultime ore, le forze curdo-siriane nella zona di confine con la Turchia dove è in corso l’offensiva turca. C’è grande panico fra la popolazione dei villaggi.

Chiediamo che si fermi immediatamente il massacro del popolo curdo, che oltre ad essere stato in prima linea, con enormi sacrifici, nella lotta per frenare il terrore dello Stato Islamico, ha anche diritto alla propria autodeterminazione.

Evelin Costa

Casa Memoria

Foto da internet (repubblica.it)

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