Evelin Costa

 

Evelin Costa

Ieri sera, dopo tre lunghi mesi, l’attivista di Rifondazione Comunista di Partinico è arrivato a Palermo. Ad accoglierlo all’aeroporto tante persone che non hanno mai smesso di lottare per la sua libertà e per la libertà di tutti i ragazzi arrestati ad Amburgo

Emiliano, il nostro amico attivista di Rifondazione Comunista di Partinico, è finalmente libero dopo aver trascorso tre mesi di ingiusta reclusione presso il carcere di Billwerder ad Amburgo in seguito agli scontri avvenuti durante il G20. La notizia del suo arresto, che ha lasciato tutti noi amici di Emiliano e della sua famiglia in uno stato di tensione e preoccupazione, è arrivata il 7 luglio del 2017. Abbiamo saputo, tramite dei post su facebook e attraverso un passaparola, che diversi ragazzi e ragazze, tra cui la parlamentare europea Eleonora Forenza erano stati fermati e perquisiti ad Amburgo e portati alla GeSa, prigione speciale costruita appositamente per il G20. Tra i nomi dei tanti fermati abbiamo letto anche quello di Emiliano Puleo. Questa notizia ci ha allarmati anche se immaginavamo che Emiliano sarebbe uscito presto da questa situazione, sapevamo che sicuramente era estraneo ad ogni accusa che potevano rivolgergli, conosciamo infatti la sua idealità ed il suo impegno contro le ingiustizie sociali portato avanti con metodi non violenti. I compagni del circolo di Rifondazione Comunista “Peppino Impastato” di Partinico si sono subito attivati insieme alla famiglia ed agli amici per avere notizie, sia sue che degli altri ragazzi, ma non era possibile comunicare con nessuno di loro.
Un primo gruppo, dopo alcune ore, sicuramente molto pesanti, è stato rilasciato e quindi abbiamo cominciato a sperare che lo stesso sarebbe successo anche ad Emiliano. Eppure nelle ore seguenti è stato chiaro che la questione non si sarebbe risolta in poco tempo. I ragazzi, 6 in tutto, c’era anche una ragazza tra loro, sono stati trasferiti al carcere di Billwerder, tranne Fabio Vettorel, appena diciottenne, che è stato portato in un carcere per minorenni.
Emiliano si è subito dichiarato innocente, per diverso tempo la famiglia non ha potuto contattarlo nemmeno telefonicamente, poi sono state concesse visite di due ore ogni 15 giorni. Fina Fontana la mamma di Emiliano, oltre l’impegno sul piano legale, ha cominciato un lavoro nel cercare contatti per difendere l’immagine del figlio ingiustamente accusato di aver partecipato ad atti vandalici. Ha subito costruito una rete con le altre famiglie, l’impegno comune è stato quello di non smettere di lottare fino a quando non sarebbero usciti tutti.

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Nel territorio di Partinico, Cinisi, Terrasini, Palermo sono nate subito tante iniziative di solidarietà. Presidi a Palermo davanti la Prefettura, davanti al Teatro Massimo, presidi a Partinico, incontri promossi dai Compagni di Rifondazione che non hanno mai smesso di sostenere Emiliano. Tanti amici e amiche hanno dato forza alla famiglia, per far si che gli organi di informazione si accorgessero di questa vicenda “stranamente” taciuta a livello nazionale, su questo piano molto si è spesa Silvia Russo insieme ad altri amici di Cinisi e Terrasini che gravitano intorno a Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato. Diversi giornali on line sono stati contattati, Giovanni Impastato, fratello di Peppino, ha preso subito posizione a favore di Emiliano con un comunicato e ponendo uno striscione al balcone della casa che fu di mamma Felicia e di Peppino e che ora è un centro propulsore di legalità e giustizia. Il 23 luglio a Terrasini è intervenuto Vauro Senesi alla presentazione del libro “Oltre i Cento Passi” di Giovanni Impastato. Il vignettista satirico ha dato pubblicamente la sua solidarietà ad Emiliano ed agli altri ragazzi ed ha disegnato una vignetta con scritto “Emiliano non sei solo”. La causa di Emiliano è stata portata in giro per la Sicilia in tutte le occasioni possibili, in particolare a Siculiana, alla presentazione della mostra fotografica “Io non RITRATTO, Peppino Impastato una storia collettiva” realizzata dall’associazione Asadin, con il sostegno dell’ass.ne Peppino Impastato e ass.ne Casa Memoria Peppino e Felicia Impastato, dove Antonio Piparo, venendo a conoscenza della vicenda, si è speso per contattare il Senatore Luigi Manconi. A Terrasini, durante l’estate, sono intervenuti, per delle iniziative culturali, Il Presidente del Senato Grasso e la Presidente della Camera Laura Boldrini a cui Silvia Russo ha portato a mano una lettera di mamma Fina, entrambi i rappresentanti di due delle più alte istituzioni dello Stato si sono offerti di occuparsi del caso. La Presidente Boldrini ha poi fatto sapere di aver dato la lettera al Ministro degli esteri Alfano. In queste occasioni anche il Sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci ha preso una posizione in favore dei ragazzi italiani ed in particolare di Emiliano Puleo. Nei giorni a seguire sono finalmente usciti articoli su giornali nazionali, da La Repubblica, al Manifesto, al Dubbio, ed altri organi di stampa. Dopo tre precedenti interrogazioni parlamentari (del Movimento 5 stelle, Sel e PD) anche il Senatore Manconi ne ha presentata una, molto decisa, al Senato.
Da Terrasini abbiamo lanciato tramite i social network una campagna priva di colori politici, “Cartoline per la libertà, #emilianolibero #liberitutti”, che ha coinvolto sessanta artisti e poeti che hanno realizzato cartoline personalizzate da stampare ed inviare ad Emiliano ed agli altri ragazzi per alleviare la solitudine della prigionia e per sensibilizzare. L’idea è nata da Silvia Russo che ha chiesto il supporto ai pittori e amici Pino Manzella ed Evelin Costa. Dopo le prime cartoline altri artisti hanno deciso di partecipare e far crescere questa iniziativa. E’ stata una grande gioia quando abbiamo saputo che le cartoline erano arrivate nel carcere e direttamente nelle mani dei ragazzi. Questa iniziativa è stata poi ripresa da un gruppo di fotografi di Bologna che fanno capo al Witness Journal, di cui Jamila Baroni, mamma del giovanissimo Fabio Vettorel, fa parte. L’idea è di realizzare in futuro una mostra di cartoline per la libertà.
Sono così trascorsi tre lunghi e difficili mesi in cui i momenti di speranza si sono alternati a quelli di sconforto, ma durante i quali sempre a testa alta abbiamo lottato al fianco dei ragazzi detenuti, per la libertà di espressione e di dissenso.
Abbiamo festeggiato prima la liberazione di Orazio Sciuto, poi di Emiliano Puleo il 4 ottobre, di Riccardo Lupano il giorno successivo ed attendiamo ancora di poter festeggiare quella di Alessandro Rapisarda e Fabio Vettorel.
Abbiamo difeso dal primo momento l’innocenza di Emiliano, che durante il processo con molto coraggio ha scelto di non patteggiare e di rivendicare la propria libertà di manifestare e la propria innocenza, rivendicando il fatto di essere Comunista, Antifascista e di non aver compiuto alcun gesto violento durante il G20.
Adesso tornato a casa, in Sicilia, potrà riabbracciare tutti. Prossimamente ricorrerà in appello per ottenere la giusta assoluzione.
La nostra lotta per la libertà non finirà fino a quando non saranno liberi tutti.

Evelin Costa

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