Ancora 8 marzo, un 8 marzo che non sia solo la festa della donna, ma riflessione sulla violenza dilagante in un mondo sempre più cupo in cui nel privato come nel pubblico una mano è pronta ad armarsi per uccidere. Un 8 marzo per chiedere PACE, per chiedere confronto e riconoscimento, delle donne, come dei diritti, un 8 marzo per trovare altri modi di confronto, un 8 marzo che veda sullo sfondo le parole di Virginia Woolf, tratte dal libro “le tre ghinee”: “il modo migliore per prevenire la guerra non è ripetere le vostre parole e i vostri metodi, ma inventare nuove parole e nuovi metodi”. Un 8 marzo nelle piazze per chiedere PACE , un 8 marzo che sia un invito a percorrere altre strade ad un’umanità che sembra precipitare nel baratro. Un 8 marzo delle donne che a gran voce possano dire BASTA, basta al ripetersi di una violenza disumana che non conosce pietà, basta alla mano assassina di uomini che uccidono le donne , basta alia violenza di popoli che uccidono altri popoli. Un 8 marzo non solo per le donne, ma per un’umanità alla ricerca di un percorso di pace.

Maria Concetta Biundo (socia di Casa Memoria Impastato)

Collettivo femminista/femminile Cinisi ’76