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L’attrice concluderà le iniziative del 9 maggio con uno spettacolo che denuncia ogni forma di privazione della libertà

E’ intitolato “Reality shock” lo spettacolo che Annalisa Insardà porterà sul palcoscenico di Cinisi. L’attrice concluderà le iniziative di lunedì 9 con un testo teatrale che, con il suo “grandangolo”, fotografa un dato di fatto: l’interesse che crea l’ingiustizia. E’ l’elaborazione del palese quotidiano che, in ogni suo aspetto, vive qualche vessazione. E’ la denuncia contro ogni forma di privazione della libertà: la sottomissione fisica e la psicologica, l’ingiustizia latente e la paradossale, l’ipocrisia della politica utopica e l’interesse personale sopra ogni cosa, la mafia come organizzazione criminale e come subcultura che ci rende tutti fili della stessa strettissima trama. Il tema, duro e attuale, ma attuale in ogni epoca, è trattato con forza e determinazione, ma anche con ironia e sarcasmo, cinismo e poesia. E’ dissacrante ma con una tensione verso la possibilità di riscatto. L’attrice, che ha ricoperto tanti ruoli nel cinema, nel teatro e in televisione (ha interpretato Renata, la cognata di Lea Garofalo, nel film “Lea” di Marco Tullio Giordana), porterà in scena monologhi diversi per stile e argomento, ma legati da una comune traccia, alternati e attraversati sia dalle note del pianoforte, che a volte segue a volte determina l’atmosfera, sia da canzoni a tema che dinamicizzano e scorrono l’andamento dello spettacolo. Un unico grande spunto di riflessione che non condanna, ma accompagna per mano, uno ad uno, ogni spettatore sulla strada delle proprie colpe e delle proprie ragioni, penetrandolo  nella coscienza indagandolo e, infine, perdonandolo, perché è nell’imperfezione di ognuno che si compie la bellezza di tutti.  L’appuntamento è alle ore 21 nell’atrio comunale del Comune di Cinisi, lo spettacolo seguirà la premiazione del settimo premio “Musica e Cultura”, che quest’anno sarà assegnato alla Comunità San Benedetto al Porto di Genova fondata da Don Andrea Gallo e dal vignettista Vauro.

Casa Memoria Felica e Peppino Impastato

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