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Oggi più che mai riteniamo che il calcio debba riprendersi quel suo ruolo educativo, inclusivo e positivo, per questo da anni organizziamo insieme all’Associazione Sportiva Calcio Cinisi un torneo nei giorni del 9 maggio, intitolato a Peppino che amava tantissimo questo sport, lo praticava e ne riconosceva il ruolo sociale. La prima denuncia che infatti scrisse sulle pagine del giornale L’Idea, fondato nel 1965, era legata al fatto che a Cinisi non esisteva un campo sportivo e che i giovani dovevano praticare il calcio in mezzo alla strada o su campi improvvisati. Il suo articolo finiva con questa frase: “Forse il signor sindaco di Cinisi ignora la parola sport”. Per questo fu denunciato insieme al suo gruppo, tutti ancora minorenni furono condannati da un tribunale e gli chiusero il giornale.

 

Il calcio, come lo sport in generale, dovrebbe avere un ruolo formativo, educativo e valoriale, ma in un’Italia come quella attuale che soffre di un analfabetismo culturale sotto ogni punto di vista, anche il calcio mostra tutti i suoi segni di decadimento e degenerazione. 

Il governo, in particolare il Ministro degli Interni, tollera le vergognose e volgari espressioni discriminatorie, razziste e fasciste che si manifestano dentro e fuori gli stadi. Un esempio è l’episodio dello striscione fascista esposto degli ultrà della Lazio e dell’Inter a Piazzale Loreto prima della semifinale di Coppa Italia tra Milan e Lazio. C’è stato poi il caso dei cori razzisti, insulti con banane gonfiabili e ululati rivolti ai giocatori Kessie e Bakayoko durante la partita. Di fronte a questi avvenimenti ci sono state alcune reazioni nel mondo del calcio, ma il silenzio della politica.Leonardo, direttore generale dell’area tecnico sportiva del milan, in una intervista alla gazzetta dello sport ha lamentato il fatto che Salvini abbia parlato di “vergogna per il gioco del Milan” riferendosi alla prestazione deludente dei rossoneri nella partita Milan-Lazio, ma non ha mostrato la stessa reattività e intransigenza riguardo ai cori razzisti rimanendo in silenzio e sminuendo l’accaduto. Il Ministro dell’Interno ha parlato solo di “cori di qualche imbecille” che non rendevano necessaria la sospensione della partita. Anche in una precedente occasione, riguardo alle affermazioni di Ancellotti, CT del Napoli che aveva promesso che la squadra azzurra si sarebbe fermata in campo non appena dagli spalti sarebbero piovuti cori di stampo razzista o contro la città di Napoli, Salvini aveva affermato: “se il Napoli si ferma per i cori razzisti sbaglia”. 

 

Pensiamo che oggi di fronte a tutto questo sia urgente e necessario dare forza e voce alle realtà educative che si impegnano, come l’associazione che organizza il torneo di Cinisi, con l’obiettivo di trasmettere alle nuove generazioni il messaggio di Peppino nel tentativo di far crescere i giovani nel rispetto delle regole basate sull’etica e sui valori umani. Solo lavorando insieme a realtà sportive educative territoriali ci può essere una speranza per il calcio italiano.

 

Giovanni Impastato

 

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