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In relazione alla citazione di Peppino Impastato, in diretta tv durante il Festival di Sanremo fatta da Luca Zingaretti e tratta dal film “I cento passi”, Casa memoria e la famiglia Impastato ringraziano l’attore per questo omaggio e importante riconoscimento della figura di Peppino.

Ascoltarlo per noi è stata una grande emozione, anche perché avvenuta in prima serata, di fronte a milioni di telespettatori, non solo italiani, ma di tutto il mondo, ed in un contesto apparentemente “lontano” dalla figura di Peppino. Il monologo sulla bellezza di Zingaretti, tratto dal film “I cento passi”, sintetizza efficacemente la sua sensibilità e la sua idea di difesa del territorio. Quelle idee portate avanti, dopo la sua morte, da alcuni suoi compagni, dal Centro di Documentazione Giuseppe Impastato di Palermo e dalla famiglia, sono state il riferimento per tanti uomini e donne impegnati nel rinnovamento della società, nel senso della giustizia sociale, del rispetto dell’ambiente e del territorio, della difesa dei valori costituzionali e democratici. Nelle lotte dei movimenti degli ultimi anni, è ancora attuale la sua idea del territorio e del suo impegno di lotta contro la mafia.

Il ricordo di Peppino e del suo impegno all’interno di una trasmissione popolare come il Festival di Sanremo è avvenuto durante la settimana d’impegno antimafia organizzata dal Centro Impastato di Sanremo e che coinvolge numerose scuole e città della Liguria, regione dove il fenomeno della infiltrazione mafiosa è presente ed ha portato allo scioglimento di due consigli comunali. E’ stato per questo motivo un segnale importante, che ci dà la forza di andare avanti e di impegnarci per mantenere costantemente viva la sua memoria sempre più nei luoghi dell’impegno e dei conflitti sociali, scongiurando qualunque tentazione di mera spettacolarizzazione della sua figura.

maglietta veleggiata bellezza

La maglietta realizzata dal Centro Impastato di Sanremo in occasione della veleggiata Antimafia Sanremo-Cinisi del 2008 in occasione del 30° anniversario della morte di Peppino.

 La frase di Peppino è tratta dalla sceneggiatura del film “I 100 Passi”