Foto 2 - Comune di Lavagna - Incontro pubblico con la classe 3C

Foto 2 - Comune di Lavagna - Incontro pubblico con la classe 3C

 

Il gruppo Cineforum delle Parrocchie della Valfontanabuona ha avuto il piacere di ospitare Giovanni Impastato nelle giornate del 15 e 16 Novembre. La testimonianza della sua esperienza e del suo impegno lungo una vita è sempre occasione preziosa da riproporre all’ascolto dei ragazzi delle scuole del nostro territorio.
Nella giornata di venerdì 15 Giovanni è stato accolto ufficialmente insieme a Davide Mattiello- deputato membro della Commissione Antimafia e Giacomo Conti – volontario di Libera, Genova presso la sala consigliare del Comune di Lavagna dal Sindaco Giuliano Vaccarezza, dalla delegata alla Pubblica Istruzione Aurora Pittau e dal Presidente della Scuola Alberghiera Alessio Chiappe.
All’incontro pubblico era presente la classe 3^ C della scuola secondaria di primo grado dell’Ist. Comprensivo di Lavagna.
Giovanni ha ricevuto il benvenuto in città dalla Dott.sa Fernanda Contri già presidente della Corte Costituzionale e persona di grande impegno nella diffusione della cultura alla legalità e dei diritti.
La mattina è proseguita presso la Scuola Alberghiera “Città di Lavagna” dove gli alunni delle classi 1^-2^ e 4^ hanno potuto ascoltare il toccante racconto di Giovanni, le parole di Davide Mattiello attraverso cui hanno conosciuto l’impegno dello Stato nella lotta alle mafie e la testimonianza di Giacomo Conti che ha saputo rendere concreto il problema delle mafie portando ad esempio la questione del “pizzo” nei confronti degli imprenditori del settore alberghiero, esempio che ha molto colpito i ragazzi.
Al termine la classe 4^ ha preparato in onore degli ospiti un meraviglioso pranzo a base di specialità liguri..
Sabato 16 Novembre Giovanni ha incontrato i ragazzi della 3^ B della scuola secondaria di primo grado dell’ Ist. Comprensivo di Cicagna. Mentre gli alunni stavano guardando la scena toccante di Giovanni e Peppino che percorrono i cento passi tratta dall’omonimo film, Giovanni ha fatto il suo ingresso in aula accolto con stupore e grande partecipazione dai ragazzi che hanno avuto la possibilità di rivolgergli molte domande alcune anche molto personali.
La giornata si è conclusa con la visita alla Libreria San Benedetto di Genova dove Giovanni è stato accolto dai volontari che portano avanti l’impegno di Don Andrea Gallo, grande amico di Giovanni e Felicetta. Una sala della libreria è stata infatti dedicata a Peppino già un anno fa in occasione dell’apertura della nuova sede a Sestri Ponente. Nell’occasione Giovanni ha avuto il piacere di conoscere don Federico Rebora, l’anziano parroco di San Benedetto che si rese disponibile ad accogliere il Gallo nel momento in cui sembrava non esservi altro posto per lui e il suo impegno per gli ultimi in tutta Genova.
A seguire alcune impressioni raccolte dai partecipanti ai diversi incontri.

Davide Capone – gruppo Cineforum delle Parrocchie della Valfontanabuona

 

Una giornata a Lavagna

Oggi venerdi 15 novembre 2013 e la sorte mi ha riservato una circostanza fortunata: poter passare una mattinata a Lavagna con Giovanni Impastato e Davide Mattiello nel ricordo di Peppino e del suo sacrificio. Per questo invito non comune debbo ringraziare Davide Capone –infaticabile coordinatore del “Gruppo Cineforum Parrocchie della Val Fontanabuona”- e Aurora Pittau del Comune di Lavagna.

La prima tappa è al Palazzo Comunale del paese dove ci attendono i rappresentanti istituzionali e una terza media disciplinatissima accompagnata da un nutrito gruppo di insegnanti.

Davide Mattiello –deputato in Commissione Antimafia- parla poco e con termini semplici che arrivano al cuore di chi amministra e soprattutto a quello dei “cittadini in erba”:

“L’antimafia è una battaglia per cui non bastano gli eroi solitari ma servono le reti.

Ogni volta che state insieme combattete le mafie: la lotta alle mafie comincia dall’attenzione all’altro, dalla simpatia, da uno sguardo differente.”

Giovanni racconta la sua infanzia passata nella campagna siciliana a contatto con una natura incontaminata: c’erano l’acqua dei pozzi, gli alberi, il cielo, la caccia incruenta alle rane e alle lucertole mentre di sera brillavano le lucciole rimpiante da Pierpaolo Pasolini.

Giovanni e Peppino non sospettavano che dietro all’innocenza di quel mondo contadino li aspettasse l’incontro traumatico con Cosa Nostra: lo scoprirono ancora adolescenti quando nel 1963 una bomba uccise il capomafia Cesare Manzella che per loro fino a quel momento era stato semplicemente uno zio.

La strage segna la fine dell’incoscienza e la conseguente presa di distanza dall’ambiente familiare: Peppino di fronte allo scempio del tritolo dice “se questa è la mafia io combatterò contro la mafia per tutta la vita”.

Il figlio di un mafioso con grande scandalo comincia a parlare di Cosa Nostra attraverso il giornale L’IDEA: viene denunciato pretestuosamente per un articolo sul campetto di calcio di Cinisi e la pubblicazione è costretta a chiudere. Peppino allora non molla, si improvvisa foto-reporter denunciando con le immagini la distruzione della bellezza nel suo territorio: serpenti d’asfalto e abusivismo edilizio infatti deturpano brutalmente il paesaggio mediterraneo in nome degli affari.

Peppino scrive anche poesie e articoli, attraverso la musica e l’arte riesce ad aggregare la gente: fonda una radio (RADIO AUT) in cui sbeffeggia i mafiosi e le autorità colluse minandone la reputazione. Ha superato una linea rossa da cui non tornerà indietro: verrà ucciso il 9 maggio del 1978 su ordine del boss Gaetano Badalamenti da lui ironicamente soprannominato “Tano Seduto”.

Oggi si possono percorrere con un percorso i “cento passi” che dalla CASA MEMORIA FELICIA E PEPPINO IMPASTATO conducono a CASA BADALAMENTI: l’abitazione confiscata al mafioso è aperta, simbolo concreto della possibilità di sconfiggere le organizzazione criminali nonostante tutto.

La giornata prosegue con la Scuola Alberghiera dove incontriamo un centinaio di ragazze e di ragazzi.

E’ l’ultima ora, siamo arrivati in ritardo: qualcuno ride, qualcuno si assopisce, qualcuno è imbarazzato. Poi scatta la tensione emotiva che aggancia sul filo dei ricordi di Giovanni e grazie alle sollecitazioni provocatorie di Davide che ricorda il dramma degli operatori turistici schiacciati dalla crisi e tentati dall’illegalità o dal chiedere aiuto a chi maneggia fiumi di denaro liquido sporco di violenza.

Giovanni rievoca la morte atroce del fratello, l’omertà, i depistaggi di alcuni uomini dello Stato che hanno cercato di far passare Peppino per terrorista: e allo stesso tempo il sacrificio dei magistrati che hanno riaperto l’inchiesta negli anni e il gesto riparatore della Commissione Antimafia che consegnò alla madre-coraggio Felicia la relazione dove si sanciva il movente criminale del delitto.

I ragazzi e le ragazze ascoltano, seguono e alla fine rivolgono domande dirette e interessate.

La giornata si chiude con un pranzo amorevolmente preparato dagli allievi del IV anno della scuola: menu tipico ligure da degustazione, interpretato per venire incontro alla celiachia di Davide Mattiello.

Perché anche i piccoli gesti di attenzione alle esigenze altrui sono un tassello di antimafia: perché vorremmo un’Italia più giusta e più libera e forse la stiamo costruendo un passo alla volta.

Giacomo Conti – volontario di LIBERA GENOVA

 

LA MAFIA UCCIDE IL SILENZIO PURE…

Giovanni Impastato (fratello minore di Peppino Impastato), Davide Mattiello (deputato membro della commissione antimafia), Giacomo Conti (volontario di Libera Genova) il giorno 15 Novembre si sono incontrati con noi , presso la sala Consigliare del Comune di Lavagna, per discutere e sensibilizzarci su questa problematica.

“L’unico modo per sconfiggere la mafia è unirsi in gruppi o reti ; non c’è bisogno di singoli eroi ma di unità e persone forti”ci ha spiegato Davide Mattiello durante l’incontro.”Tutto parte da un semplice sentimento come la simpatia, dalla voglia di condividere e di relazionarsi con gli altri e dalla disponibilità di unirsi in gruppi”.

L’intervento di Giacomo Conti ci ha allarmato: la mafia ama i piccoli paesi dove regna la solidarietà e dove tutti si conoscono; quindi si potrebbe insinuare anche a Lavagna, come è avvenuto pochi anni fa a Bardonecchia e a Bordighera. In questi paesini del nord la mafia è riuscita ad entrare nei Consigli Comunali, così questi ultimi poi sono stati sciolti e il malaffare smascherato.

Per ultimo Giovanni, ci ha emozionato con la sua storia “Sono cresciuto fino alla vostra età con la mafia, la credevo una cosa buona!” spiega. Sino a quel momento i due fratelli avevano avuto un’infanzia felice e tranquilla, fidandosi della famiglia protettiva e patriarcale.

“Dopo la morte di nostro zio abbiamo aperto gli occhi e da lì Peppino ha deciso di combattere il malaffare, pur di dare la sua vita!” Un adolescente cresciuto in fretta ha deciso di offrire la sua vita, per far capire che la mafia era un’associazione “sporca” basata semplicemente su omertà, ingiustizia e violenza. Col film “100 Passi” inoltre abbiamo capito al meglio la loro storia, la voglia di vivere, di combattere! Cento sono i passi che occorre fare a Cinisi, città natale dei due, per colmare la distanza tra la casa della famiglia Impastato e quella del boss mafioso, Gaetano Baldamenti. Nel film la scena che “mostra” i cento passi e davvero emozionante e fa capire come la mafia si può trovare così vicino a noi, senza farsi accorgere! Il maggiore tra i due fratelli per anni combatte il malaffare attraverso radio, articoli sul giornale e manifestazioni.

Ma, il 9 Maggio 1978, il giovane Peppino viene assassinato.

Lui voleva un paese migliore, voleva far avere a noi un paese migliore.

LA MAFIA VA AFFRONTATA E SCONFITTA, NON SI PUO’ RESTARE IN SILENZIO!

Scuola Media Don Gnocchi di Lavagna

Classe 3^ C
A.S. 2013/2014

 

LA MAFIA UCCIDE IL SILENZIO PURE…

La mattina di venerdì 15 novembre 2013, nell’aula magna gremita dagli studenti delle classi prima e seconda della Scuola Alberghiera “CITTA’ DI LAVAGNA”, abbiamo avuto l’onore di ospitare Giovanni Impastato “Casa memoria Felicia e Peppino Impastato”, Davide Mattiello “Deputato membro della commissione antimafia”, Giacomo Conti “Volontario Libera Genova”, Davide Capone “Gruppo Cineforum delle Parrocchie della Valfontanabuona” sul tema: “LA MAFIA UCCIDE, IL SILENZIO PURE”.
Noi ragazzi, della classe 2^ A del CORSO “Operatore della ristorazione”, siamo rimasti molto colpiti da questi interventi e da ciò che ci è stato detto, soprattutto da Giovanni Impastato, protagonista di tale incontro. Ringraziamo il Comune di Lavagna, per l’organizzazione di questo appuntamento, la Direzione nella persona del Dott. Alessio Chiappe, i responsabili del Corso e tutti coloro che ci hanno dato la possibilità di conoscere tali preziosi testimoni.
Li ringraziamo davvero di cuore per averci fatto partecipi della storia difficile e coraggiosa di Giuseppe Impastato, simbolo della lotto contro la mafia e di aver lanciato a noi ragazzi e a tutti gli adulti presenti un monito importante: lo Stato siamo noi e quindi non soltanto dobbiamo dare fiducia alle istituzioni, rispettare la Costituzione, ma anche agire, conoscere, diventare comunità attiva e coraggiosa, che non accetta passivamente ingiustizie, collusioni con i poteri mafiosi che tolgono la libertà di svolgere onestamente il nostro lavoro e di vivere pienamente la nostra vita.
In particolar modo ci ha colpito ciò che è stato riferito sull’argomento del “pizzo”:
ancora oggi infatti molte persone e diverse categorie come gli imprenditori che rifiutano di pagare il pizzo vengono coinvolte loro malgrado in logiche mafiose.
Non ci eravamo mai soffermati a pensare che anche nel nostro futuro lavoro potremmo anche noi, nel nostro settore, essere soggetti a tali ricatti e violenze.
Il coraggio di Peppino Impastato e di tutti coloro che mettono quotidianamente impegno e portano avanti una lotta per i diritti e la legalità ci sia da monito quando pensiamo che nulla si può fare, che le mafie sono troppo potenti: lavoriamo insieme perché una goccia da sola non è niente ma tante gocce fanno il mare.

Scuola Alberghiera Città di Lavagna

Classe 2^ A

A.S. 2013/2014

 

 L’incontro con Giovanni Impastato……………………………

mi ha fatto molto piacere perché grazie a lui ora conosco la storia di un uomo che ha dedicato la sua vita alla legalità. (Paolo Dondero )

mi ha colpito per l’orrore della mafia, il coraggio di suo fratello Peppino, morto per aver tentato di sconfiggerla. Mi ha lasciato una sensazione di sgomento e vorrei che i mafiosi riflettessero sul dolore che infliggono alle persone che subiscono la mafia.
( Rachele Moscotto )

mi ha fatto molto riflettere, ho provato a mettermi nei suoi panni e probabilmente non sarei riuscito a vivere normalmente. ( Gabriele Terrile )

mi ha fatto sentire orgogliosa. Ho pensato: ” Che fortuna avere l’opportunità di sentire le sue parole proprio nella nostra scuola!!!”. ( Alessia Rampoldi )

ha suscitato in me grandi emozioni. Anch’io vorrei diventare un uomo coraggioso.
( Mattia Dentone )

è stato molto importante, ci ha reso più responsabili . In particolare, mi capita di ripensare ad una frase che ci ha detto: ” Non vogliamo vendetta nei confronti degli assassini di mio fratello, ma solo giustizia. ” ( Gabriele Russo )

Mi ha stupito ed è stato molto commovente. Penso che mi abbia insegnato molte cose. ( Matteo De Benedetti )

Poesia

I suoi lucidi occhi
mi portavano a pensare forti emozioni
di un duro passato, cruento
da rimembrare.
Nel cuore porta il valoroso fratello,
spinto dalla libertà,
spinto dalla possibilità
di toccare un ignoto nuovo futuro,
onde la felicità vi è padrona.
Mistero fitto di gioia e dolore,
bagnato con il sangue.
Il suo ricordo non verrà mai meno.
Spinti da ciò, noi dobbiamo
agire fino alla fine,
esalando l’ ultimo respiro.

( Christian Stefani )

 

3^ B

scuola media Cicagna

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