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In questi giorni è attesa la sentenza del processo contro lo scrittore Erri De Luca, accusato di istigazione a delinquere per le sue dichiarazioni relative al caso Tav.

Le sue frasi, pronunciate nell’ambito di un incontro pubblico, sono state ritenute gravi tanto che il pubblico ministero di Torino, Antonio Rinaudo, ha chiesto una condanna a otto mesi di reclusione.
Quest’ulteriore vicenda mi convince ancora più della necessità di avviare una profonda riflessione sull’opportunità di portare avanti forme di ribellione e di disobbedienza civile contro un sistema che nega i diritti e calpesta la dignità umana.
La Tav rappresenta proprio l’arroganza e la prevaricazione nei confronti degli abitanti del territorio della Val di Susa, costretti a subire un abuso “illegale” a causa di un progetto inutile, che sta distruggendo la bellezza di quel territorio e mettendo in pericolo la salute dei suoi cittadini.
Un fatto simile sta avvenendo, ormai da anni, in Sicilia, a Niscemi. Gli Americani, appoggiati dallo Stato Italiano, sono riusciti a installare le famose antenne Muos, le cui radiazioni costituiscono un permanente pericolo per la salute pubblica e danneggiano l’ambiente naturale della meravigliosa Sughereta, una delle più belle riserve di sugheri secolari d’Europa. Il tutto per gestire un controllo sul Mediterraneo e per far partire azioni di guerra contro i paesi arabi. Non tenendo conto dell’articolo 11 della Costituzione italiana che ripudia la guerra.
E non dimentichiamo neppure i fatti di Genova durante il G8 del 2001. L’operazione nei confronti della caserma Diaz da parte di esponenti delle forze dell’ordine è stata un’azione di alto livello criminale e di “bassa macelleria” contro giovani inermi, che stavano lottando contro le ingiustizie e per la difesa de diritti umani.
E non ultimo in ordine d’importanza il caso di Stefano Cucchi, morto nel 2009 sei giorni dopo il suo arresto, sul quale emergono verità a dir poco agghiaccianti.

Di fronte a questo quadro desolante mi sento ancora più di sostenere una disobbedienza civile a difesa della dignità umana e contro un potere che continua imperterrito a non rispettarla e a calpestarla.
Non ho nessuna difficoltà, quindi, a sostenere apertamente Erri De Luca: sono d’accordo con lo scrittore e condivido tutto quello che ha dichiarato. Penso che, in questo momento, sia importante stimolare fortemente la gente a lottare contro l’indifferenza e la rassegnazione, che mettono in pericolo quel poco di democrazia che c’è ancora rimasta.

E’ fondamentale respingere ogni forma di violenza e di provocazione, ma è necessario boicottare e sabotare “azioni di potere illegale”, ispirandosi ai valori della non violenza e della disobbedienza civile.

 

no muos

 

 

Condivido e sono vicino anche alla protesta dei militanti No Muos. Ricordo, con emozione, l’arrampicata del pacifista Turi Vaccaro su una delle antenne.
Nello stesso modo agiva Peppino Impastato quando bloccava le ruspe e lottava insieme ai contadini, che venivano espropriati dalle loro terre per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Punta Raisi.
Non dobbiamo affatto scandalizzarci o avere paura delle cesoie, se vengono utilizzate per rompere gli ostacoli che impediscono lo sviluppo democratico del nostro paese. Credo sia il caso di abbattere muri, reti e fili spinati, che ci rendono schiavi di un sistema basato sulla prepotenza, sull’arroganza e sulla violenza.

Se noi oggi vogliamo parlare di Legalità (Democratica e Costituzionale) non possiamo fare almeno di ricordare questi eventi, che fanno parte della nostra memoria storica, e difendere le persone che sono vittime di questi stessi eventi. Senza tralasciare di trasmettere alle nuove generazioni valori fondamentali per la crescita e lo sviluppo di un paese civile e democratico.

Giovanni Impastato

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