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Dopo appena 14 giorni dalla data di lancio, la petizione, contro lo spot della Glassing che pubblicizzava una linea di occhiali prodotti dalla stessa azienda, sfruttando l ‘immagine di Peppino con alcune frasi tratti dalla sceneggiatura del film “I Cento Passi”, ha raggiunto un grande obiettivo superando le 65.000 mila firme. Un risultato che sta dimostrando il grande affetto nei suoi confronti, ma soprattutto nei confronti della sua storia e del suo pensiero contribuiendo a difendere la sua figura.

Al momento attuale non sappiamo se lo spot è stato ritirato, noi continuiamo lo stesso ad andare avanti invitando ad aderire a queste forme di protesta contro coloro che hanno tentato, come in questo caso, senza nessuna autorizzazione da parte dei familiari, a fare marketing sminuendo la figura di una persona che ha lottato contro il consumismo e contro ogni forma di ingiustizia e prevaricazione, fino al punto di rompere con la propria famiglia di origine mafiosa.

Con le idee e il coraggio di Peppino non si scherza affatto, non possiamo permettere a nessuno di usare il suo nome senza un motivo preciso, senza che non ci sia dietro uno scopo umanitario, un messaggio educativo o un obiettivo sociale. In passato abbiamo autorizzato la Cooperativa Placido Rizzotto ad utilizzare, in accordo con il produttore Fabrizio Mosca, il regista Marco Tullio Giordana e noi della famiglia Impastato, il nome “I Cento Passi” sul vino,  prodotto da loro, nelle terre confiscate alla mafia.

Di queste iniziative Peppino ne  sarebbe stato felicissimo, iniziative concrete che oltre a dare fiducia e ottimismo fanno capire alle persone che la mafia si può sconfiggere portando avanti un sano progetto di sviluppo economico e morale. Così come allo stesso modo bisogna lavorare tantissimo sullo sviluppo della cultura dell’antimafia: un grande lavoro, in questo senso, è stato portato avanti dal Centro Impastato di Palermo, che ha avuto un ruolo determinante per quanto riguarda la vicenda umana, politica e giudiziaria di Peppino Impastato, alla ricerca di quella grande verità che per molto tempo  ci e’ stata negata e che oggi finalmente è sotto gli occhi di tutti.

Sarebbe una grande cosa, per noi che queste adesioni superassero le 100.000 firme nel più breve tempo possibile e che si trasformassero in un vero impegno, per cercare di sconfiggere l’indifferenza e la rassegnazione, dando un vero contributo nel continuare a portare avanti le idee di Peppino e il suo messaggio di rottura e di impegno civile, attualissimo per le nuove generazioni.

Noi come Casa Memoria abbiamo questo difficile compito: di conservare la sua memoria e di difenderlo in ogni circostanza.

Invitiamo quindi le persone che ancora non hanno firmato la petizione a farlo, per aumentare sempre di più il numero delle adesioni.

Queste forme di solidarietà per noi sono importanti in quanto ci aiutano tantissimo e ci spingono ad andare avanti. Un esempio concreto sono le numerosissime visite a Casa Memoria, da parte di persone che ogni anno, venute da ogni parte d’Italia e del mondo, con la loro solidarietà ci hanno spinto e incoraggiato ad arrivare al punto dove siamo.

Voglio ringraziare, gli autori della petizione online: Ivan Vadori, giovanissimo studende friulano che da una tesi di laurea sulla comunicazione e su Peppino Impastato, riesce a realizzare un docu-film su un particolare momento storico; Danilo Sulis, direttore di Radio e Rete Cento Passi e infine Umberto Santino, presidente del Centro Impastato, nonché sociologo e grande studioso del fenomeno mafioso, sempre vicino alla nostra famiglia.

Noi continuiamo sempre con le idee e il coraggio di Peppino con concretezza e senza i soliti proclami rivoluzionari che non portano a nulla, i protagonismi bloccano ogni forma di cambiamento creando delle false illusioni.

Credo che oggi sia il caso di ricordare l’esempio di mia madre Felicia che, con grande umiltà e razionalità, ha portato avanti la sua grande rivoluzione.

Giovanni Impastato{jcomments on}