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In questi giorni, lo slum di Nairobi, dove opera l’associazione AfrikaSì, sta vivendo momenti difficili per lo sgombero della baraccopoli. Ricordando che “il silenzio uccide”, siamo vicini a tutti i volontari e a tutte le persone che stanno perdendo l’unica casa che la vita abbia loro concesso

Si stanno vivendo momenti difficili in queste ore a Nairobi, nello slum Deep Sea. L’8 luglio la baraccopoli, nella quale da quindici anni opera l’associazione AfrikaSì Onlus, con la quale Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato condivide il progetto “Diritto allo studio e legalità”, è stata in gran parte demolita per costruire una super strada voluta dal “programma urbanistico” del governo keniota. Una strada che sarà realizzata da imprenditori cinesi e – cosa più incredibile – con i fondi dell’Unione Europea.
Quello che da mesi si temeva sta accadendo. L’irruzione della polizia, dei soldati armati e l’invasione delle ruspe non fermano, però, la determinazione, l’impegno e il coraggio dei volontari di AfrikaSì e delle insegnanti che, nello slum, stanno organizzando iniziative per tutelare i bambini e per salvaguardarli dall’impatto emotivo del disastro della demolizione.
Una di queste è il day-sport, svoltosi sul piazzale della scuola costruita con il contributo di Afrikasì, mentre a pochi metri proseguivano i lavori di smantellamento.

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Un importante insegnamento di quanto “La vita sia più forte” e di come “l’istruzione sia strumento contro la distruzione”.
Siamo vicini alla presidente Alessandra Tiengo e ai volontari dell’associazione al lavoro all’interno dello slum per affrontare la situazione e per difendere i diritti di numerose persone che stanno perdendo l’unica casa che la vita abbia loro concesso. Una casa, fatta di cartone e plastica, ma, pur sempre, la loro casa.

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato utilizzerà tutti gli strumenti a propria disposizione per fermare lo scempio che si sta verificando a Nairobi.
Intanto chiediamo a tutti voi, che ci seguite numerosi, di condividere il più possibile questa notizia: la denuncia dei diritti negati è un impegno che ci dobbiamo prendere tutti, ricordando che “il silenzio uccide”.

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato

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