Lunedì 27 aprile, il regista friulano Ivan Vadori presenterà il suo documentario agli studenti del prestigioso ateneo americano.

Giunto alla tappa n. 67 del tour, il lungometraggio di Vadori arriva nel tempio del sapere mondiale dove si sono laureati uomini illustri come Barack Obama, Bill Gates, John F. Kennedy, Benazir Bhutto, Theodore Roosevelt, Mark Zuckerberg e 75 premi Nobel

È partito da Cinisi (Palermo) il 29 agosto 2013 il lungo tour de “La Voce di Impastato”, documentario inedito del giornalista e regista Ivan Vadori, dedicato all’attivista antimafia Peppino Impastato. Il film ha toccato circa 70 località tra le quali Roma, Londra, Parigi, San Marino, Napoli, Milano, Bologna, con più di 100 proiezioni e 25.000 spettatori incontrando personalità illustri come il Pm. Nino di Matteo, Roberto Saviano, Giovanni Chinnici, il Pm. Franca Imbergamo, Giovanni Impastato, Carlo Lucarelli, Milena Gabanelli, Pif e molti altri.

Su richiesta della Prof. ssa Federica Pedriali, Professor of Literary Metatheory and Modern Italian Studies ad Harvard, il film di Vadori arriva nella prestigiosa Università di Cambridge, Massachusetts (USA). La presentazione del documentario rientra in un progetto didattico della Prof.ssa Pedriali che riguarda “Vizi e Virtù dell’Italia”.

“Sono molto emozionato – commenta Vadori – del riconoscimento dell’Università di Harvard. Sarà una delle tappe più prestigiose del nostro tour. Ad Harvard si sono laureati uomini e donne celebri, 7 presidenti degli USA, più di 75 premi Nobel. La biblioteca Universitaria di Harvard è la più grande al mondo con 15 milioni di volumi e ci sarà anche il nostro documentario. È un sogno che diventa realtà. Il 27 aprile – afferma il regista – coordinerò una lezione di 90 minuti in ateneo dove risponderò alle domande dei ragazzi a seguito della proiezione de “La Voce di Impastato” con i sottotitoli in inglese. Sarà presente all’evento anche la sceneggiatrice Marta Daneluzzi che insieme a me ed alla giornalista Francesca Benvenuto hanno scritto il soggetto del film. Sono riconoscente alla famiglia Impastato che mi ha sempre fatto sentire parte di essa, già dal 2006 quando è nata la mia amicizia con Giovanni, fratello di Peppino. Egli ha dato la vita per combattere Cosa Nostra, già tra le mura di casa poiché suo padre Luigi Impastato era alleato al boss Tano Badalamenti. Quest’ultimo è stato il mandante dell’omicidio di Peppino”.

Il film è stato interamente autoprodotto dal regista friulano che si è avvalso di più di 30 professionisti della sua regione.

“Ci sono voluti circa due anni per dare vita al nostro documentario – continua Vadori – non sono mancati i momenti di sconforto e fatica, ma quando il lungometraggio è stato concluso tutto è andato per il meglio. Tappa dopo tappa. Ho coinvolto più di 550 persone per la realizzazione e ho sfruttato anche la rete per ottenere finanziamenti attraverso il Crowdfunding. Ancora oggi la famiglia Impastato deve lottare per ricevere finanziamenti per la propria attività. In rete –nella piattaforma di Indiegogo – c’è il loro progetto che deve essere assolutamente sostenuto. Mi auguro che il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, mantenga la promessa fatta lo scorso 9 maggio 2014 – XXXVI anniversario della morte di Peppino Impastato-, dove assicurava alla famiglia che il casolare in cui fu ucciso Peppino sarebbe stato sequestrato. Ad oggi il proprietario – un facoltoso farmacista di Cinisi – cerca di lucrare sull’opera, chiedendo alla regione Sicilia un’ingente somma di denaro. Mi auguro quindi, che la questione si risolva il prima possibile. Il 9 maggio prossimo anche io sarò a Cinisi per manifestare al corteo”.

Durante la produzione del film, il giornalista Vadori ha vinto il Bando Factory della Bcc di Manzano conquistato con la propria agenzia di comunicazione Eikon Agency (www.eikonagency.com).

“Per un anno avrò un mio ufficio nel prestigioso Palazzo Moretti di Udine – conclude Vadori – insieme ai miei collaboratori che spaziano in ogni arte della comunicazione. Puntiamo ad esportare il Made in Italy nel mondo. Nella mia regione ci sono tanti talenti basti pensare agli amici Laura Furci, Matteo Oleotto, Pierpaolo Mittica, Alberto Fasulo che sono più famosi all’Estero che non in Italia. Certamente la nostra tappa ad Harvard è un riconoscimento internazionale che testimonia che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Il prossimo 14 maggio, il documentario giungerà alla tappa numero 68 e verrà presentato nell’Istituto Italiano de Cultura de Barcelona, in Spagna; mentre in autunno, con la Gaspari Editore di Udine, verrà realizzato il libro de “la voce di impastato” rendendo onore ad un grande uomo del nostro Paese. Sono orgoglioso di essere italiano come Peppino”.

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