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Casa Felicia oggi è stata visitata da 115 studenti di un Istituto tecnico di Firenze. Luisa Impastato, presidente di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, li ha condotti in un percorso di impegno, giustizia e lotta alla mafia. Tramite l’esempio offerto da Peppino Impastato e da sua madre Felicia l’esortazione affinché loro, che rappresentano il futuro, possano impegnarsi a costruire comunità, quel Noi tanto caro a Peppino e ai suoi compagni, per superare l’individualismo e la solitudine vissuti e subiti soprattutto in questi ultimi anni e per dar vita a una società migliore, più umana e giusta, fuori da logiche mafiose ed oppressive.

Da Casa Felicia i ragazzi hanno proseguito il loro itinerario con la visita a Casa Memoria e con il percorso dei Cento passi verso la casa confiscata al boss Tano Badalamenti, per raccontare la breve distanza che separava Peppino da uno dei più influenti capomafia dell’epoca, che lui denunciava giornalmente attraverso Radio Aut, una distanza che come Luisa Impastato ha sottolineato: “si accorcia ancora di più se pensiamo che Peppino intraprese la sua lotta alla mafia a partire da una rottura vissuta all’interno della sua stessa famiglia, con il padre che rappresentava quel mondo contro cui aveva scelto di lottare”.  

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